#SelfieadArte

The Neon Testament (Christ in the cross - Dicò)
14 Giu

The Neon Testament (Christ in the cross - Dicò)

Dall’8 giugno al 9 luglio 2017 la Sala del Giubileo del Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma ospita la mostra DICÓ | Combustioni: un’antologica dedicata ad uno degli artisti più dirompenti ed originali del panorama italiano ed internazionale, che rappresenta ad oggi una delle più innovative manifestazioni artistiche del Neo-Pop.

Curata da Lamberto Petrecca, la mostra presenta circa 40 opere, alcune delle quali esposte per la prima volta al pubblico che potrà immergersi in un originale universo espressivo che unisce gli echi di Warhol e Burri con la Street Art.

Come è ormai noto, infatti, Dicò avvolge i ritratti di personaggi famosi assurti a icone del proprio tempo e monumenti altrettanto iconici in una lastra di materiale plastico che viene poi bruciato e piegato, dando all’opera una nuova prospettiva. Dicò ridà nuova vita ai miti contemporanei: da Marilyn alla Gioconda, da Gandhi a Fidel Castro, da Mohammad Alì a Gianni Agnelli.

In fondo Dicò – ricorda Vittorio Sgarbi nel suo testo critico in catalogo – non fa né il Burri redivivo, né l’erede della Pop Art, anche se entrambe le esperienze lo hanno ampiamente ispirato”, la sua, prosegue il critico , è “una concezione pragmatica dell’arte, per cui quello che conta è l’oggetto che riesci a elaborare, non ciò che agiti intorno ad esso”.

Alzare le creste (Andy Warhol yellow - Dicò)
14 Giu

Alzare le creste (Andy Warhol yellow - Dicò)

Dall’8 giugno al 9 luglio 2017 la Sala del Giubileo del Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma ospita la mostra DICÓ | Combustioni: un’antologica dedicata ad uno degli artisti più dirompenti ed originali del panorama italiano ed internazionale, che rappresenta ad oggi una delle più innovative manifestazioni artistiche del Neo-Pop.

Curata da Lamberto Petrecca, la mostra presenta circa 40 opere, alcune delle quali esposte per la prima volta al pubblico che potrà immergersi in un originale universo espressivo che unisce gli echi di Warhol e Burri con la Street Art.

Come è ormai noto, infatti, Dicò avvolge i ritratti di personaggi famosi assurti a icone del proprio tempo e monumenti altrettanto iconici in una lastra di materiale plastico che viene poi bruciato e piegato, dando all’opera una nuova prospettiva. Dicò ridà nuova vita ai miti contemporanei: da Marilyn alla Gioconda, da Gandhi a Fidel Castro, da Mohammad Alì a Gianni Agnelli.

In fondo Dicò – ricorda Vittorio Sgarbi nel suo testo critico in catalogo – non fa né il Burri redivivo, né l’erede della Pop Art, anche se entrambe le esperienze lo hanno ampiamente ispirato”, la sua, prosegue il critico , è “una concezione pragmatica dell’arte, per cui quello che conta è l’oggetto che riesci a elaborare, non ciò che agiti intorno ad esso”.

He said “shhhh…” (David Bowie - Dicò)
14 Giu

He said “shhhh…” (David Bowie - Dicò)

Dall’8 giugno al 9 luglio 2017 la Sala del Giubileo del Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma ospita la mostra DICÓ | Combustioni: un’antologica dedicata ad uno degli artisti più dirompenti ed originali del panorama italiano ed internazionale, che rappresenta ad oggi una delle più innovative manifestazioni artistiche del Neo-Pop.

Curata da Lamberto Petrecca, la mostra presenta circa 40 opere, alcune delle quali esposte per la prima volta al pubblico che potrà immergersi in un originale universo espressivo che unisce gli echi di Warhol e Burri con la Street Art.

Come è ormai noto, infatti, Dicò avvolge i ritratti di personaggi famosi assurti a icone del proprio tempo e monumenti altrettanto iconici in una lastra di materiale plastico che viene poi bruciato e piegato, dando all’opera una nuova prospettiva. Dicò ridà nuova vita ai miti contemporanei: da Marilyn alla Gioconda, da Gandhi a Fidel Castro, da Mohammad Alì a Gianni Agnelli.

In fondo Dicò – ricorda Vittorio Sgarbi nel suo testo critico in catalogo – non fa né il Burri redivivo, né l’erede della Pop Art, anche se entrambe le esperienze lo hanno ampiamente ispirato”, la sua, prosegue il critico , è “una concezione pragmatica dell’arte, per cui quello che conta è l’oggetto che riesci a elaborare, non ciò che agiti intorno ad esso”.

Relax e Boettitudine (Alighiero Boetti - Caterina e Alighiero)
29 Mag

Relax e Boettitudine (Alighiero Boetti - Caterina e Alighiero)

Il 30 maggio alle ore 18 avrà luogo a Milano presso la sede BLINDARTE di Via Palermo 11, l’asta di arte moderna e contemporanea + design.
La raccolta di opere ed oggetti è molto ricca e come sempre comprende diversi pezzi rari e provenienti da collezioni private. Senza dubbio va notato l’imponente dipinto di Mimmo Paladino dal titolo “PASTO” che, eseguito nel 1980, può essere considerato uno dei primi e più significativi esempi della TRANSAVANGUARDIA, il movimento, teorizzato da Achille Bonito Oliva, di arte italiana che maggiormente farà parlare di sè a livello internazionale nei periodi successivi. L’imponente opera, assai materica, è presentata in asta con una valutazione di euro 100.000/150.000.
Spicca anche l’opera di Giuseppe Uncini, il grande maestro del cemento e dell’acciaio, che ultimamente ha riscontrato un vertiginoso incremento di successi anche sul mercato internazionale. La sua grande opera in cemento e ferro, dal titolo “Muri di cemento” n 124, eseguita nel 2001 è stimata 60.000/80.000 euro.
Degna di nota l’opera di Getulio Alviani del 1971, dal titolo “Superficie a testura vibratile 71076″. La datata opera in alluminio, è presentata in asta con una stima di euro 40.000/60.000.
Ancora da notare la luminosa opera di Nanda Vigo, Cronotopo del 1966, stimata 30.000/40.000
Di Jannis Kounellis, grande artista recentemente scomparso per le cui opere c’è moltissima attesa sul mercato, è presentata una elegante lamiera smaltata del 2014, esposta in una delle sue ultime personali a Napoli, e stimata 50.000/70.000 euro.
Particolarmente interessanti sono anche la grande tela “Afferrare la magia” di Carla Accardi del 2003, già esposta alla personale dell’artista al MACRO nel 2005, stimata 30.000/40.000 euro e il particolare arazzo di Alighieri Boetti, registrato presso l’Archivio Boetti, dal titolo Simmetrie Speculari, del 1990 stimato 30.000/40.000.

Una sezione del catalogo è dedicata alla Collezione d’arte della Tirrenia, ultima occasione per acquistare opere che furono della celebre compagnia di Navigazione e che sono state per tantissimi anni esposte nel bellissimo palazzo Sirignano, sede della compagnia, alla Riviera di Chiaia a Napoli. Tra le opere spiccano 3 dipinti di Alberto Savinio del 1949, che furono realizzati dall’artista per le cabine della 1a Classe della Nave “Conte di Biancamano”. Ciascuno di questi dipinti è presentato in asta con una valutazione di euro 50.000/80.000. Della stessa collezione va notato il grande dipinto su tela di Antonio Corpora del 1964 “Passaggio a Gibilterra”, presentato con una valutazione di euro 12.000/18.000 e la museale scultura di Emilio Greco realizzata nel 1965 a Roma. L’opera in bronzo dal titolo “Ritorono di Ulisse” è proposta con una stima di euro 25.000/35.000.

Un’altra sezione del catalogo è dedicata alla collezione dello psichiatra-psicanalista napoletano Paolo Schettino, tra le cui opere, di gran gusto, va segnalato il grande olio su tela di Ennio Finzi, dal titolo “Cromovibrazione: blu-bianco” del 1975, già esposto alla Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia nel 1980, e stimato 8.000/12.000 euro.

Da segnalare inoltre la presenza di 2 opere di Gerhard Richter, chicche di quest’asta, una dal titolo “Miniatures”, olio su tela del 1996, stimata 45.000/65.000 euro ed un intensissimo olio su fotografia del 23 Feb.2001 con eguale stima.
Rarissimo e molto bello olio su tela di Toshimitsu Imai, dal titolo “Avalanche”, l’opera molto materica, eseguita nel 1963, proveniente dalla galleria Il Centro è stimata 40.000/60.000 euro.

Da notare anche una singolare opera di Urs Luthi, the remains of charity: The Jogger, scultura in gesso bianco che riproduce l’artista che gira su se stessa grazie ad un motore all’interno di una vetrina. L’opera già esposta presso la Galerie Lelong, è proposta con una valutazione di euro 15.000/20.000. Oltre a diverse fotografie di Shirin Neshat, tra cui The book of Kings, con inchiostro di calligrafia originale, stimata 10.000/15.000 euro, e Crucifix l’importante fotografia del 1983 di Andres Serrano in edizione di 4 esemplari, stimata 10.000/15.000 euro, segnaliamo ancora una grande opera su stoffa di Thomas Schutte, stimata 20.000/30.000 euro, proveniente dalla galleria Tucci Russo; Brazil, la grande sfera presentata alla Biennale di Venezia nel 2003 da Patrick Tuttofuoco e un intrigante e misterioso lampadario di Flavio Favelli, un importante scultura di Andreas Slominski (Bird snares, 1996/97, stimata 10.000/15.000) ed una di John Bock.
A completare una raccolta di vetri di design tra cui Venini, Seguso, un lampadario di Carlo Scarpa e sempre nella sezione di DESIGN anche il celebre tavolo in marmo Delfi, di Marc Breuer e Carlo Scarpa, stimato 4.500/6.500 euro.

 

Alighiero Boetti - Caterina e Alighiero

Ping sponge (Bill Beckley - senza titolo)
29 Mag

Ping sponge (Bill Beckley - senza titolo)

Il 30 maggio alle ore 18 avrà luogo a Milano presso la sede BLINDARTE di Via Palermo 11, l’asta di arte moderna e contemporanea + design.
La raccolta di opere ed oggetti è molto ricca e come sempre comprende diversi pezzi rari e provenienti da collezioni private. Senza dubbio va notato l’imponente dipinto di Mimmo Paladino dal titolo “PASTO” che, eseguito nel 1980, può essere considerato uno dei primi e più significativi esempi della TRANSAVANGUARDIA, il movimento, teorizzato da Achille Bonito Oliva, di arte italiana che maggiormente farà parlare di sè a livello internazionale nei periodi successivi. L’imponente opera, assai materica, è presentata in asta con una valutazione di euro 100.000/150.000.
Spicca anche l’opera di Giuseppe Uncini, il grande maestro del cemento e dell’acciaio, che ultimamente ha riscontrato un vertiginoso incremento di successi anche sul mercato internazionale. La sua grande opera in cemento e ferro, dal titolo “Muri di cemento” n 124, eseguita nel 2001 è stimata 60.000/80.000 euro.
Degna di nota l’opera di Getulio Alviani del 1971, dal titolo “Superficie a testura vibratile 71076″. La datata opera in alluminio, è presentata in asta con una stima di euro 40.000/60.000.
Ancora da notare la luminosa opera di Nanda Vigo, Cronotopo del 1966, stimata 30.000/40.000
Di Jannis Kounellis, grande artista recentemente scomparso per le cui opere c’è moltissima attesa sul mercato, è presentata una elegante lamiera smaltata del 2014, esposta in una delle sue ultime personali a Napoli, e stimata 50.000/70.000 euro.
Particolarmente interessanti sono anche la grande tela “Afferrare la magia” di Carla Accardi del 2003, già esposta alla personale dell’artista al MACRO nel 2005, stimata 30.000/40.000 euro e il particolare arazzo di Alighieri Boetti, registrato presso l’Archivio Boetti, dal titolo Simmetrie Speculari, del 1990 stimato 30.000/40.000.

Una sezione del catalogo è dedicata alla Collezione d’arte della Tirrenia, ultima occasione per acquistare opere che furono della celebre compagnia di Navigazione e che sono state per tantissimi anni esposte nel bellissimo palazzo Sirignano, sede della compagnia, alla Riviera di Chiaia a Napoli. Tra le opere spiccano 3 dipinti di Alberto Savinio del 1949, che furono realizzati dall’artista per le cabine della 1a Classe della Nave “Conte di Biancamano”. Ciascuno di questi dipinti è presentato in asta con una valutazione di euro 50.000/80.000. Della stessa collezione va notato il grande dipinto su tela di Antonio Corpora del 1964 “Passaggio a Gibilterra”, presentato con una valutazione di euro 12.000/18.000 e la museale scultura di Emilio Greco realizzata nel 1965 a Roma. L’opera in bronzo dal titolo “Ritorono di Ulisse” è proposta con una stima di euro 25.000/35.000.

Un’altra sezione del catalogo è dedicata alla collezione dello psichiatra-psicanalista napoletano Paolo Schettino, tra le cui opere, di gran gusto, va segnalato il grande olio su tela di Ennio Finzi, dal titolo “Cromovibrazione: blu-bianco” del 1975, già esposto alla Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia nel 1980, e stimato 8.000/12.000 euro.

Da segnalare inoltre la presenza di 2 opere di Gerhard Richter, chicche di quest’asta, una dal titolo “Miniatures”, olio su tela del 1996, stimata 45.000/65.000 euro ed un intensissimo olio su fotografia del 23 Feb.2001 con eguale stima.
Rarissimo e molto bello olio su tela di Toshimitsu Imai, dal titolo “Avalanche”, l’opera molto materica, eseguita nel 1963, proveniente dalla galleria Il Centro è stimata 40.000/60.000 euro.

Da notare anche una singolare opera di Urs Luthi, the remains of charity: The Jogger, scultura in gesso bianco che riproduce l’artista che gira su se stessa grazie ad un motore all’interno di una vetrina. L’opera già esposta presso la Galerie Lelong, è proposta con una valutazione di euro 15.000/20.000. Oltre a diverse fotografie di Shirin Neshat, tra cui The book of Kings, con inchiostro di calligrafia originale, stimata 10.000/15.000 euro, e Crucifix l’importante fotografia del 1983 di Andres Serrano in edizione di 4 esemplari, stimata 10.000/15.000 euro, segnaliamo ancora una grande opera su stoffa di Thomas Schutte, stimata 20.000/30.000 euro, proveniente dalla galleria Tucci Russo; Brazil, la grande sfera presentata alla Biennale di Venezia nel 2003 da Patrick Tuttofuoco e un intrigante e misterioso lampadario di Flavio Favelli, un importante scultura di Andreas Slominski (Bird snares, 1996/97, stimata 10.000/15.000) ed una di John Bock.
A completare una raccolta di vetri di design tra cui Venini, Seguso, un lampadario di Carlo Scarpa e sempre nella sezione di DESIGN anche il celebre tavolo in marmo Delfi, di Marc Breuer e Carlo Scarpa, stimato 4.500/6.500 euro.

 

Bill Beckley - senza titolo, 1966

Chi dorme non piglia i dieci (Laura Matei - Nadia Comaneci)
29 Mag

Chi dorme non piglia i dieci (Laura Matei - Nadia Comaneci)

Il 30 maggio alle ore 18 avrà luogo a Milano presso la sede BLINDARTE di Via Palermo 11, l’asta di arte moderna e contemporanea + design.
La raccolta di opere ed oggetti è molto ricca e come sempre comprende diversi pezzi rari e provenienti da collezioni private. Senza dubbio va notato l’imponente dipinto di Mimmo Paladino dal titolo “PASTO” che, eseguito nel 1980, può essere considerato uno dei primi e più significativi esempi della TRANSAVANGUARDIA, il movimento, teorizzato da Achille Bonito Oliva, di arte italiana che maggiormente farà parlare di sè a livello internazionale nei periodi successivi. L’imponente opera, assai materica, è presentata in asta con una valutazione di euro 100.000/150.000.
Spicca anche l’opera di Giuseppe Uncini, il grande maestro del cemento e dell’acciaio, che ultimamente ha riscontrato un vertiginoso incremento di successi anche sul mercato internazionale. La sua grande opera in cemento e ferro, dal titolo “Muri di cemento” n 124, eseguita nel 2001 è stimata 60.000/80.000 euro.
Degna di nota l’opera di Getulio Alviani del 1971, dal titolo “Superficie a testura vibratile 71076″. La datata opera in alluminio, è presentata in asta con una stima di euro 40.000/60.000.
Ancora da notare la luminosa opera di Nanda Vigo, Cronotopo del 1966, stimata 30.000/40.000
Di Jannis Kounellis, grande artista recentemente scomparso per le cui opere c’è moltissima attesa sul mercato, è presentata una elegante lamiera smaltata del 2014, esposta in una delle sue ultime personali a Napoli, e stimata 50.000/70.000 euro.
Particolarmente interessanti sono anche la grande tela “Afferrare la magia” di Carla Accardi del 2003, già esposta alla personale dell’artista al MACRO nel 2005, stimata 30.000/40.000 euro e il particolare arazzo di Alighieri Boetti, registrato presso l’Archivio Boetti, dal titolo Simmetrie Speculari, del 1990 stimato 30.000/40.000.

Una sezione del catalogo è dedicata alla Collezione d’arte della Tirrenia, ultima occasione per acquistare opere che furono della celebre compagnia di Navigazione e che sono state per tantissimi anni esposte nel bellissimo palazzo Sirignano, sede della compagnia, alla Riviera di Chiaia a Napoli. Tra le opere spiccano 3 dipinti di Alberto Savinio del 1949, che furono realizzati dall’artista per le cabine della 1a Classe della Nave “Conte di Biancamano”. Ciascuno di questi dipinti è presentato in asta con una valutazione di euro 50.000/80.000. Della stessa collezione va notato il grande dipinto su tela di Antonio Corpora del 1964 “Passaggio a Gibilterra”, presentato con una valutazione di euro 12.000/18.000 e la museale scultura di Emilio Greco realizzata nel 1965 a Roma. L’opera in bronzo dal titolo “Ritorono di Ulisse” è proposta con una stima di euro 25.000/35.000.

Un’altra sezione del catalogo è dedicata alla collezione dello psichiatra-psicanalista napoletano Paolo Schettino, tra le cui opere, di gran gusto, va segnalato il grande olio su tela di Ennio Finzi, dal titolo “Cromovibrazione: blu-bianco” del 1975, già esposto alla Fondazione Bevilacqua la Masa a Venezia nel 1980, e stimato 8.000/12.000 euro.

Da segnalare inoltre la presenza di 2 opere di Gerhard Richter, chicche di quest’asta, una dal titolo “Miniatures”, olio su tela del 1996, stimata 45.000/65.000 euro ed un intensissimo olio su fotografia del 23 Feb.2001 con eguale stima.
Rarissimo e molto bello olio su tela di Toshimitsu Imai, dal titolo “Avalanche”, l’opera molto materica, eseguita nel 1963, proveniente dalla galleria Il Centro è stimata 40.000/60.000 euro.

Da notare anche una singolare opera di Urs Luthi, the remains of charity: The Jogger, scultura in gesso bianco che riproduce l’artista che gira su se stessa grazie ad un motore all’interno di una vetrina. L’opera già esposta presso la Galerie Lelong, è proposta con una valutazione di euro 15.000/20.000. Oltre a diverse fotografie di Shirin Neshat, tra cui The book of Kings, con inchiostro di calligrafia originale, stimata 10.000/15.000 euro, e Crucifix l’importante fotografia del 1983 di Andres Serrano in edizione di 4 esemplari, stimata 10.000/15.000 euro, segnaliamo ancora una grande opera su stoffa di Thomas Schutte, stimata 20.000/30.000 euro, proveniente dalla galleria Tucci Russo; Brazil, la grande sfera presentata alla Biennale di Venezia nel 2003 da Patrick Tuttofuoco e un intrigante e misterioso lampadario di Flavio Favelli, un importante scultura di Andreas Slominski (Bird snares, 1996/97, stimata 10.000/15.000) ed una di John Bock.
A completare una raccolta di vetri di design tra cui Venini, Seguso, un lampadario di Carlo Scarpa e sempre nella sezione di DESIGN anche il celebre tavolo in marmo Delfi, di Marc Breuer e Carlo Scarpa, stimato 4.500/6.500 euro.

 

Laura Matei - Nadia Comaneci, 1965

Sono fuori dai tunnel (Koki Tanaka - Of Walking in Unknown)
24 Mag

Sono fuori dai tunnel (Koki Tanaka - Of Walking in Unknown)

Koki Tanaka

“Of Walking in Unknown” 2017
Nato nel 1975 a Tochigi, vive e lavora a Kyoto (Giappone)
Koki Tanaka si interessa delle esperienze e delle idee della vita di tutti i giorni, coinvolgendo con ironia la materialità quotidiana utilizzando oggetti comuni e allestendo azioni “normali”, tramite installazioni a tecnica mista. In questo modo sposta il focus dall’analisi dei comportamenti a cose piu banali e alla relazionalità, particolarmente al modello del collettivo.
La sua opera più recente, Of Walking in Unknown (2017), documenta quattro giorni di viaggio compiuti dall’artista per recarsi a piedi da casa sua, a Kyoto, fino alla più vicina centrale nucleare, e pare richiamare l’opera Imaginary Distance (or the distance from Fukushima), fatta coi neon a comporre la scritta “9478.57km”, realizzata nel 2013 per il Padiglione Giapponese.
La camminata va chiaramente oltre il contesto artistico, e vuole sensibilizzare la pubblica opinione sui potenziali disastri causati dall’uomo. Traducendo l’astrazione della misura di una distanza nell’esperienza fisica del suo tragitto, Tanaka vuole metterci in connessione con la propria realtà.

Un sorriso spuntaneo (Takahiro Iwasaki - Turned Upside Down, It’s a Forest)
24 Mag

Un sorriso spuntaneo (Takahiro Iwasaki - Turned Upside Down, It’s a Forest)

Takahiro Iwasaki (nato a Hiroshima)

“Out of Disorder” dalla mostra “Turned Upside Down, It’s a Forest”, pavilion of Japan.
Per la 57a edizione della biennale d’arte, il padiglione giapponese presenta una mostra personale dell’artista Takahiro Iwasaki. Una selezione di opere tridimensionali realizzate con oggetti familiari di tutti i giorni , lo spettacolo trasmette l’importanza di comprendere che tutto dipende dalla prospettiva e invita i visitatori ad abbracciare diversi modi di guardare.
Curato da Meruro Washida, il padiglione comprende una svolta completa del lavoro di Takahiro Iwasaki . Noto per la trasformazione di oggetti comuni con la sua bella opera artigianale, la mostra espone torri d’acciaio realizzate dai fili estratti da asciugamani e gru da costruzione da corde di libri legati a libri. Sempre riferendosi al suo luogo di nascita, l’artista giapponese utilizza la rappresentazione figurativa per fare piccoli interventi che producono un’impressione forte e duratura. Così come l’esperienza di hiroshima della bomba atomica, questi pezzi d’arte sanno che la potenza degli atomi di miniatura è così forte che può distruggere un’intera città.
Il titolo della mostra, “Turned Upside Down, It’s a Forest” si riferisce a un testo scritto dal romanziere veneziano Tiziano Scarpa, descrivendo come la città di Venezia è costruita su un numero infinito di pali guidati nella laguna.
L’opera “Out of Disorder” (Mountains and Sea), 2017. Lenzuola, asciugamani e abiti raccolti tra il Giappone e Venezia raccolti in cumuli sul pavimento; osservando da vicino – o infilando la testa nella fessura a cui si accede dall’esterno dell’edificio – si vede chiaramente che i fili dipanati dai tessuti formano tralicci dell’elettricità, montagne russe, rotaie ecc.

La cubista (Rasheed Araeen - Zero to Infinity in Venice)
24 Mag

La cubista (Rasheed Araeen - Zero to Infinity in Venice)

Rasheed Araeen (Pakistan, 1935, vive e lavora a Londra)

“Zero to Infinity in Venice” Arsenale
Dopo aver lasciato il Pakistan per trasferirsi a Londra nella metà degli anni sessanta, si afferma come uno dei pionieri dell’arte partecipativa con la sua opera “Chaar Yaar” (four friends), 1968. Attivista antirazzista e autore dell’influente mostra “The Other Story”, 1989, la prima retrospettiva modernista di arte africana, caraibica e asiatica in Inghilterra, è anche un precursore degli studi post-coloniali nel campo dell’arte.
Il progetto presentato alla Biennale, invita gli spettatori a ridisporre i cubi colorati della sua opera ricomponendola a proprio piacimento e creando così una moltitudine di combinazioni. Dietro quest’idea di interattività c’è il tentativo dell’artista di demolire le costruzioni simmetriche e rigide del minimalismo e del pensiero tradizionalista. Egli invita così gli spettatori ad entrare fisicamente in contatto con le strutture.

Un cavallo bianco, bianco come un velo, via da qui ci porterà (Claudia Fontes - The Horse Problem)
12 Mag

Un cavallo bianco, bianco come un velo, via da qui ci porterà (Claudia Fontes - The Horse Problem)

Apre al pubblico da sabato 13 maggio a domenica 26 novembre 2017, ai Giardini e all’Arsenale, la 57. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo VIVA ARTE VIVA, curata da Christine Macel e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.
La Mostra è affiancata da 87 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Sono 4 i paesi presenti per la prima volta: Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria, Kazakistan (prima volta da solo). 
Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, è curato quest’anno da Cecilia Alemani.
La Mostra offre un percorso espositivo che si sviluppa intorno a nove capitoli o famiglie di artisti, con due primi universi nel Padiglione Centrale ai Giardini e sette altri universi che si snodano dall'Arsenale fino al Giardino delle Vergini. 120 sono gli artisti partecipanti, provenienti da 51 paesi; di questi 103 sono presenti per la prima volta. 
«La Biennale si deve qualificare come luogo che ha come metodo, e quasi come ragion d'essere, il libero dialogo tra gli artisti e tra questi e il pubblico.» 
Con queste parole il Presidente della Biennale Paolo Baratta presenta la Biennale Arte 2017, spiegando che «con la presente edizione si introduce un ulteriore sviluppo; è come se quello che deve sempre essere il metodo principale del nostro lavoro, l'incontro e il dialogo, diventasse il tema stesso della Mostra. Perché questa Biennale è proprio dedicata a celebrare, e quasi a render grazie, all'esistenza stessa dell'arte e degli artisti, che ci offrono con i loro mondi una dilatazione della nostra prospettiva e dello spazio della nostra esistenza.» «Una Mostra ispirata all'umanesimo, dice Christine Macel. Un umanesimo non focalizzato su un ideale artistico da inseguire, né tanto meno caratterizzato dalla celebrazione dell'uomo come essere capace di dominare su quanto lo circonda; semmai un umanesimo che celebra la capacità dell'uomo, attraverso l'arte, di non essere dominato dalle forze che governano quanto accade nel mondo, forze che se lasciate sole possono grandemente condizionare in senso riduttivo la dimensione umana.»

 

Claudia Fontes - The Horse Problem