#SelfieadArte

Haroon Gunn-Salie, Senzenina, 2018, Goldman Gallery
06 Ott

Haroon Gunn-Salie, Senzenina, 2018, Goldman Gallery

La London Art Week vede anche quest'anno lo svolgersi di importanti fiere d'arte nella capitale londinese. Da Other Art Fair - la fiera per artisti emergenti di Saatchi - alla fiera di Urban Art Moniker, fino a Pad, dedicata al design e all'arte moderna, innumerevoli sono le gallerie d'Europa e di tutto il mondo coinvolte nelle esposizioni.
La parte del leone la fa ovviamente Frieze, nella sua triplice declinazione: Frieze London e Frieze Masters, con l'aggiunta di Frieze Sculpture, che vede nuovamente - già da tutta l'estate - il Regent's Park ospitare una serie di importanti opere di scultura outdoor.
Le gallerie presentate da Frieze sono 160, coinvolte in un contesto che - grazie ai curatori del board Diana Campbell Betancourt, Andrew Bonacina e Laura McLean-Ferris - si discosta dal più classico concetto di "fiera d'arte" per avvicinarsi, tramite le sezioni tematiche e l'attenzione alla programmazione, ad una grande esibizione collettiva. Con una particolare attenzione al tema centrale di questa stagione, ovvero il fatto che le artiste donne siano ancora poco rappresentate nel mondo dell'arte, specialmente in quello del suo mercato.

#HaroonGunn-Salie “Senzenina” 2018, Goldman Gallery
Senzenina vede l’artista e attivista Haroon Gunn-Salie sollevare interrogativi sulla complicità della multinazionale e della polizia, proiettando figure a grandezza naturale, curve e fantasma apparentemente rannicchiato davanti allo spettatore in un’esibizione di resa, incarnando il massacro di Marikana, l’uso più letale della forza dalle forze di sicurezza sudafricane contro i civili dagli anni ’60.

 
 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Quanto vale la candela?” (Urs Fischer - Francesco, 2017 Sadie Coles HQ)
06 Ott

"Quanto vale la candela?” (Urs Fischer - Francesco, 2017 Sadie Coles HQ)

La London Art Week vede anche quest'anno lo svolgersi di importanti fiere d'arte nella capitale londinese. Da Other Art Fair - la fiera per artisti emergenti di Saatchi - alla fiera di Urban Art Moniker, fino a Pad, dedicata al design e all'arte moderna, innumerevoli sono le gallerie d'Europa e di tutto il mondo coinvolte nelle esposizioni.
La parte del leone la fa ovviamente Frieze, nella sua triplice declinazione: Frieze London e Frieze Masters, con l'aggiunta di Frieze Sculpture, che vede nuovamente - già da tutta l'estate - il Regent's Park ospitare una serie di importanti opere di scultura outdoor.
Le gallerie presentate da Frieze sono 160, coinvolte in un contesto che - grazie ai curatori del board Diana Campbell Betancourt, Andrew Bonacina e Laura McLean-Ferris - si discosta dal più classico concetto di "fiera d'arte" per avvicinarsi, tramite le sezioni tematiche e l'attenzione alla programmazione, ad una grande esibizione collettiva. Con una particolare attenzione al tema centrale di questa stagione, ovvero il fatto che le artiste donne siano ancora poco rappresentate nel mondo dell'arte, specialmente in quello del suo mercato.

 

Urs Fischer "Francesco" 2017 Sadie Coles HQ - London
Un uomo, scolpito in maniera realistica ma con carne e barba dal color rosso acceso è in piedi in cima a una frigorifero, guardando il suo smartphone. E' un gioco contraddittorio sulla classica scultura con piedistallo. Il soggetto dell'opera è Francesco Bonami, famoso curatore italiano e recente apolgeca di Damien Hirst. Ma non è tutto come sembra: questa è una delle sculture di Fischer fatte con cera di paraffina. E' una candela, e nello spirito dell'arte degli anni '60, è "autodristuttiva". Perchè l'opera sia compiuta il suo stoppino deve essere acceso e deve sciogliersi. Se un collezionista la acquista, i costi di produzione possono essere pagati, può essere ricostruita ed il ciclo ricominciare.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Attenzione: creano un'elevata dipendenza” (Anthea Hamilton, Leg Chair (Cigarettes) 2014, Thomas Dane Gallery - London)
05 Ott

"Attenzione: creano un'elevata dipendenza” (Anthea Hamilton, Leg Chair (Cigarettes) 2014, Thomas Dane Gallery - London)

La London Art Week vede anche quest'anno lo svolgersi di importanti fiere d'arte nella capitale londinese. Da Other Art Fair - la fiera per artisti emergenti di Saatchi - alla fiera di Urban Art Moniker, fino a Pad, dedicata al design e all'arte moderna, innumerevoli sono le gallerie d'Europa e di tutto il mondo coinvolte nelle esposizioni.
La parte del leone la fa ovviamente Frieze, nella sua triplice declinazione: Frieze London e Frieze Masters, con l'aggiunta di Frieze Sculpture, che vede nuovamente - già da tutta l'estate - il Regent's Park ospitare una serie di importanti opere di scultura outdoor.
Le gallerie presentate da Frieze sono 160, coinvolte in un contesto che - grazie ai curatori del board Diana Campbell Betancourt, Andrew Bonacina e Laura McLean-Ferris - si discosta dal più classico concetto di "fiera d'arte" per avvicinarsi, tramite le sezioni tematiche e l'attenzione alla programmazione, ad una grande esibizione collettiva. Con una particolare attenzione al tema centrale di questa stagione, ovvero il fatto che le artiste donne siano ancora poco rappresentate nel mondo dell'arte, specialmente in quello del suo mercato.

 

Anthea Hamilton Leg Chair (Cigarettes) 2014, Thomas Dane Gallery - London
Autoritratti atipici quelli di Anthea Hamilton, che utilizza le gambe dell'artista per creare una serie di sculture in cui la posa è sempre la stessa, ma ognuna caratterizzata da una propria unicità. Il tema è di volta in volta un elemento che appartiene all'immaginario immediato dell'artista: un cibo esotico, le sigarette, le foto di celebrità ammirate. Nello scherzare col concetto di design e nel raccontare piccole, grandi passioni inserendole in una cornice sensuale, l'umorismo dell'artista si rende particolarmente evidente.

 

 

 

 

 

 

 

"L'ortaggio di Damocle” (John Baldessari, fake carrot 2016, Marian Goodman Gallery - NY)
05 Ott

"L'ortaggio di Damocle” (John Baldessari, fake carrot 2016, Marian Goodman Gallery - NY)

 

La London Art Week vede anche quest'anno lo svolgersi di importanti fiere d'arte nella capitale londinese. Da Other Art Fair - la fiera per artisti emergenti di Saatchi - alla fiera di Urban Art Moniker, fino a Pad, dedicata al design e all'arte moderna, innumerevoli sono le gallerie d'Europa e di tutto il mondo coinvolte nelle esposizioni.
La parte del leone la fa ovviamente Frieze, nella sua triplice declinazione: Frieze London e Frieze Masters, con l'aggiunta di Frieze Sculpture, che vede nuovamente - già da tutta l'estate - il Regent's Park ospitare una serie di importanti opere di scultura outdoor.
Le gallerie presentate da Frieze sono 160, coinvolte in un contesto che - grazie ai curatori del board Diana Campbell Betancourt, Andrew Bonacina e Laura McLean-Ferris - si discosta dal più classico concetto di "fiera d'arte" per avvicinarsi, tramite le sezioni tematiche e l'attenzione alla programmazione, ad una grande esibizione collettiva. Con una particolare attenzione al tema centrale di questa stagione, ovvero il fatto che le artiste donne siano ancora poco rappresentate nel mondo dell'arte, specialmente in quello del suo mercato.

 

John Baldessari (fake carrot) 2016, Marian Goodman Gallery - NY

L'architetto, performance e artista concettuale statunitense ha già sperimentato le grandi dimensioni nella sua scultura e Fake Carrot conferma l'importanza della tridimensionalità nella sua opera. I suoi lavori comprendono anche libri, video, film, opere pubbliche e cartelloni pubblicitari che sono stati rappresentati sia negli Usa che in Europa in più di 200 mostre.

 

 

 

 

 

"D.J. vu” (OSGEMEOS, Gramophone (2016) Lehmann Maupin - NY)
05 Ott

"D.J. vu” (OSGEMEOS, Gramophone (2016) Lehmann Maupin - NY)

 

La London Art Week vede anche quest'anno lo svolgersi di importanti fiere d'arte nella capitale londinese. Da Other Art Fair - la fiera per artisti emergenti di Saatchi - alla fiera di Urban Art Moniker, fino a Pad, dedicata al design e all'arte moderna, innumerevoli sono le gallerie d'Europa e di tutto il mondo coinvolte nelle esposizioni.
La parte del leone la fa ovviamente Frieze, nella sua triplice declinazione: Frieze London e Frieze Masters, con l'aggiunta di Frieze Sculpture, che vede nuovamente - già da tutta l'estate - il Regent's Park ospitare una serie di importanti opere di scultura outdoor.
Le gallerie presentate da Frieze sono 160, coinvolte in un contesto che - grazie ai curatori del board Diana Campbell Betancourt, Andrew Bonacina e Laura McLean-Ferris - si discosta dal più classico concetto di "fiera d'arte" per avvicinarsi, tramite le sezioni tematiche e l'attenzione alla programmazione, ad una grande esibizione collettiva. Con una particolare attenzione al tema centrale di questa stagione, ovvero il fatto che le artiste donne siano ancora poco rappresentate nel mondo dell'arte, specialmente in quello del suo mercato.

 

 

OSGEMEOSGramophone, 2016 (Lehmann Maupin - NY)
Un'opera del duo OSGEMEOS che segue la recente tendenza dei gemelli brasiliani ad andare oltre la propria identità legata a graffiti e street art per una dimensione più immersiva, interiore, con installazioni e lavori di studio. L'influenza della cultura musicale si palesa qui in chiave immediata e sensoriale, grazie all'utilizzo di media player, amplificatore e giradischi.
 

 

"Escaping the filter bubbles" (Another Generosity - Paesi Nordici)
01 Set

"Escaping the filter bubbles" (Another Generosity - Paesi Nordici)

È aperta al pubblico fino a domenica 25 novembre 2018, ai Giardini e all’Arsenale, la 16. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo FREESPACE, a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

«Con l'obiettivo di promuovere il "desiderio" di architettura» il Presidente Baratta ha spiegato che questa edizione pone al centro dell'attenzione la questione dello spazio, della qualità dello spazio, dello spazio libero e gratuito. Con grande chiarezza si indica il parametro di riferimento fondamentale.
«La volontà di creare FREESPACE può risultare in modo specifico come caratteristica propria di singoli progetti. Ma Space, free space, public space possono anche rivelare la presenza o l'assenza in genere dell’architettura, se intendiamo come architettura il pensiero applicato allo spazio nel quale viviamo e abitiamo.»
La Mostra FREESPACE si articola tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 71 partecipanti.

Paesi Nordici (Finlandia - Norvegia - Svezia) "Another Generosity"
L’umanità contribuisce attivamente a plasmare il mondo contemporaneo. L’impatto delle attività umane sulla geologia è così netto da alterare l’assetto del pianeta: siamo nell’era dell’Antropocene. E se l’Antropocene sembra segnare il momento in cui l’uomo acquisisce il controllo sulla natura, esso rappresenta anche un’opportunità per ripensare il rapporto elementare tra i nostri edifici e l’ecologia. L’architettura dovrebbe essere considerata uno strumento per ridefinire l’intero ciclo costruttivo, dai componenti di base ai sistemi operativi. Another Generosity indaga la relazione tra natura e ambiente edificato e si interroga su come l’architettura possa favorire la creazione di un mondo in grado di sostenerne la coesistenza simbiotica. Intende creare un’esperienza spaziale che intensifichi la nostra consapevolezza rispetto al mondo che ci circonda. È anche un tentativo di promuovere il dialogo, il dibattito e la critica, e individuare nuove modalità per plasmare il nostro mondo adottando una forma diversa di generosità, non solo tra esseri umani, ma tra esseri umani e natura.

 

 

"Scampanata" (Mnemonics - Romania Pavilion)
01 Set

"Scampanata" (Mnemonics - Romania Pavilion)

È aperta al pubblico fino a domenica 25 novembre 2018, ai Giardini e all’Arsenale, la 16. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo FREESPACE, a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

«Con l'obiettivo di promuovere il "desiderio" di architettura» il Presidente Baratta ha spiegato che questa edizione pone al centro dell'attenzione la questione dello spazio, della qualità dello spazio, dello spazio libero e gratuito. Con grande chiarezza si indica il parametro di riferimento fondamentale.
«La volontà di creare FREESPACE può risultare in modo specifico come caratteristica propria di singoli progetti. Ma Space, free space, public space possono anche rivelare la presenza o l'assenza in genere dell’architettura, se intendiamo come architettura il pensiero applicato allo spazio nel quale viviamo e abitiamo.»
La Mostra FREESPACE si articola tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 71 partecipanti.
 
Romania "Mnemonics"
Mnemonics rimanda alla capacità dello spazio di generare ricordi molto nitidi. La sua proiezione è lo spazio tra i grandi edifici residenziali esistente nelle città rumene. L’immagine iconica è quella dei bambini che vi giocano, creando mondi invisibili perché, a proposito di spazi di creatività e libertà, ricordiamo tutti la nostra ultima, universale, configurazione stabile: l’infanzia. Nell’attuale memoria collettiva, questo crea un immaginario comune che conserva uno spazio libero: amicizie, giochi, eventi. Oggi in Romania lo spazio tra gli edifici produce reazioni differenti nelle diverse comunità, quasi una promessa di scenari futuri relativi alla loro destinazione d’uso; e dal momento che la memoria collettiva definisce un territorio per le generazioni di oggi, Mnemonics poggia su una visione ottimistica di trasformazione. L’approccio scenografico evoca l’essenzialità dello schema di questa particolare area delle città rumene. Invita a scambiarsi i ruoli sul campo di gioco e a riflettere sulla riappropriazione dello spazio.
"Reflexus sine reflex” (Thoughts Form Matter - Austria Pavilion)
01 Set

"Reflexus sine reflex” (Thoughts Form Matter - Austria Pavilion)

È aperta al pubblico fino a domenica 25 novembre 2018, ai Giardini e all’Arsenale, la 16. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo FREESPACE, a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

«Con l'obiettivo di promuovere il "desiderio" di architettura» il Presidente Baratta ha spiegato che questa edizione pone al centro dell'attenzione la questione dello spazio, della qualità dello spazio, dello spazio libero e gratuito. Con grande chiarezza si indica il parametro di riferimento fondamentale.
«La volontà di creare FREESPACE può risultare in modo specifico come caratteristica propria di singoli progetti. Ma Space, free space, public space possono anche rivelare la presenza o l'assenza in genere dell’architettura, se intendiamo come architettura il pensiero applicato allo spazio nel quale viviamo e abitiamo.»
La Mostra FREESPACE si articola tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 71 partecipanti.
 
1 Austria "Thoughts Form Matter "
Thoughts Form Matter va visto e inteso nel contesto di una sempre maggiore attenzione dedicata agli spazi intermedi e liberi. I contributi di Henke Schreieck, LAAC e Sagmeister & Walsh interpretano il concetto di FREESPACE come un costrutto che è insieme spaziale e spirituale, come un sistema dinamico complesso e come un ambito versatile plasmato dalla coesistenza. Tre installazioni spaziali, che penetrano in parte l’una nell’altra, concretizzano e visualizzano concetti quali “deviazione”, “atmosfera” e “bellezza”. Thoughts Form Matter è un appello a riconoscere il potere dell’architettura in quanto indagine intellettuale e alla libertà di creare spazi liberati da vincoli funzionali ed economici.
"Krumiri Blu" (Pino Pinelli - Pittura BL)
03 Ago

"Krumiri Blu" (Pino Pinelli - Pittura BL)

Fino al 16 settembre 2018, Palazzo Reale di Milano ospita l’antologica di Pino Pinelli (Catania, 1938), la prima mostra di un maestro della Pittura Analitica in questa prestigiosa sede espositiva.

Il percorso espositivo prosegue alle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala che accolgono un’installazione inedita dell’artista siciliano.
La rassegna, dal titolo PINO PINELLI. Pittura oltre il limite, curata da Francesco Tedeschi, promossa dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale e da Gallerie d’Italia, in collaborazione con l’Archivio Pino Pinelli, ripercorre, attraverso oltre 40 opere, più di cinquant’anni di lavoro di uno dei protagonisti dell’arte contemporanea.
Il percorso espositivo prosegue alle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala e al Museo del ‘900.
Autore affermato a livello internazionale, dagli anni settanta del secolo scorso, Pinelli è protagonista di un genere di pittura che si definisce attraverso il ricorso alla monocromia, il superamento della forma-quadro, il valore sensibile del colore e della disseminazione.
Le otto sale di Palazzo Reale rileggono le diverse fasi e stagioni del suo lavoro, in cui le disseminazioni più libere e quelle più concentrate si alternano e si rispecchiano, in rapporto a un percorso sempre rinnovato.
L’antologica si sviluppa anche alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano. In mostra I cinque movimenti (2018), una nuova e inedita monumentale installazione realizzata all’interno della Sala XVI,uno spazio da qualche anno dedicato ad approfondimenti sul contemporaneo.
Pino Pinelli è presente, inoltre, nelle collezioni del Museo del Novecento di Milano, nella Sala della Pittura Analitica. L’opera, del 1976, è intitolata Pittura GR.
 
Pino Pinelli - Pittura BL
"BEllissi" (Pino Pinelli - Pittura RN)
03 Ago

"BEllissi" (Pino Pinelli - Pittura RN)

Fino al 16 settembre 2018, Palazzo Reale di Milano ospita l’antologica di Pino Pinelli (Catania, 1938), la prima mostra di un maestro della Pittura Analitica in questa prestigiosa sede espositiva.

Il percorso espositivo prosegue alle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala che accolgono un’installazione inedita dell’artista siciliano.
La rassegna, dal titolo PINO PINELLI. Pittura oltre il limite, curata da Francesco Tedeschi, promossa dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale e da Gallerie d’Italia, in collaborazione con l’Archivio Pino Pinelli, ripercorre, attraverso oltre 40 opere, più di cinquant’anni di lavoro di uno dei protagonisti dell’arte contemporanea.
Il percorso espositivo prosegue alle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala e al Museo del ‘900.
Autore affermato a livello internazionale, dagli anni settanta del secolo scorso, Pinelli è protagonista di un genere di pittura che si definisce attraverso il ricorso alla monocromia, il superamento della forma-quadro, il valore sensibile del colore e della disseminazione.
Le otto sale di Palazzo Reale rileggono le diverse fasi e stagioni del suo lavoro, in cui le disseminazioni più libere e quelle più concentrate si alternano e si rispecchiano, in rapporto a un percorso sempre rinnovato.
L’antologica si sviluppa anche alle Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano. In mostra I cinque movimenti (2018), una nuova e inedita monumentale installazione realizzata all’interno della Sala XVI,uno spazio da qualche anno dedicato ad approfondimenti sul contemporaneo.
Pino Pinelli è presente, inoltre, nelle collezioni del Museo del Novecento di Milano, nella Sala della Pittura Analitica. L’opera, del 1976, è intitolata Pittura GR.
 
Pino Pinelli - Pittura RN