#SelfieadArte

"fifa rossa" (Agostino Bonalumi Red, 1967-2005)
31 Lug

"fifa rossa" (Agostino Bonalumi Red, 1967-2005)

A Milano a Palazzo Reale e al Museo del Novecento, c'è l'antologica di Agostino Bonalumi: 1958 – 2013. Curata da Marco Meneguzzo, la mostra è promossa da Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale in collaborazione con l'Archivio Agostino Bonalumi. Si tratta della prima antologica dell'artista nella sua città: sono presenti circa 120 opere che abbracciano l'intero percorso creativo di Bonalumi, dagli esordi accanto a Castellani e Manzoni presso lo studio di Baj alla fine degli anni cinquanta, fino ai lavori più recenti, dopo la riscoperta che lo portò negli anni 2000 a ricevere importanti premi e ad esporre la sua Opera Ambiente al Guggenheim di Venezia.
Il percorso espositivo di Palazzo Reale è ordinato cronologicamente, e caratterizzato da tre grandi installazioni: Blu Abitabile, opera di pittura ambiente realizzata nel 1967; Struttura Modulare Bianca, ricostruzione dell'opera presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1970, oltre a una parete di grande superficie esposta nel 2003 a Darmstadt.
Accanto alle grandi opere, naturalmente, sono presenti le tele estroflesse tipiche dell'artista, che ha saputo fare sua la lezione dell'amico Lucio Fontana e andare oltre, caratterizzandosi per una modernità talmente estrema da segnare una tappa importante per l'arte italiana.
Agostino Bonalumi - Red, 1967-2005
"tre volte grata" (Agostino Bonalumi White, 1976)
31 Lug

"tre volte grata" (Agostino Bonalumi White, 1976)

A Milano a Palazzo Reale e al Museo del Novecento, c'è l'antologica di Agostino Bonalumi: 1958 – 2013. Curata da Marco Meneguzzo, la mostra è promossa da Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale in collaborazione con l'Archivio Agostino Bonalumi. Si tratta della prima antologica dell'artista nella sua città: sono presenti circa 120 opere che abbracciano l'intero percorso creativo di Bonalumi, dagli esordi accanto a Castellani e Manzoni presso lo studio di Baj alla fine degli anni cinquanta, fino ai lavori più recenti, dopo la riscoperta che lo portò negli anni 2000 a ricevere importanti premi e ad esporre la sua Opera Ambiente al Guggenheim di Venezia.
Il percorso espositivo di Palazzo Reale è ordinato cronologicamente, e caratterizzato da tre grandi installazioni: Blu Abitabile, opera di pittura ambiente realizzata nel 1967; Struttura Modulare Bianca, ricostruzione dell'opera presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1970, oltre a una parete di grande superficie esposta nel 2003 a Darmstadt.
Accanto alle grandi opere, naturalmente, sono presenti le tele estroflesse tipiche dell'artista, che ha saputo fare sua la lezione dell'amico Lucio Fontana e andare oltre, caratterizzandosi per una modernità talmente estrema da segnare una tappa importante per l'arte italiana.

Agostino Bonalumi -

"Come attivare la spunta blu" (Agostino Bonalumi Blu abitabile, 1967)
31 Lug

"Come attivare la spunta blu" (Agostino Bonalumi Blu abitabile, 1967)

A Milano a Palazzo Reale e al Museo del Novecento, c'è l'antologica di Agostino Bonalumi: 1958 – 2013. Curata da Marco Meneguzzo, la mostra è promossa da Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale in collaborazione con l'Archivio Agostino Bonalumi. Si tratta della prima antologica dell'artista nella sua città: sono presenti circa 120 opere che abbracciano l'intero percorso creativo di Bonalumi, dagli esordi accanto a Castellani e Manzoni presso lo studio di Baj alla fine degli anni cinquanta, fino ai lavori più recenti, dopo la riscoperta che lo portò negli anni 2000 a ricevere importanti premi e ad esporre la sua Opera Ambiente al Guggenheim di Venezia.
Il percorso espositivo di Palazzo Reale è ordinato cronologicamente, e caratterizzato da tre grandi installazioni: Blu Abitabile, opera di pittura ambiente realizzata nel 1967; Struttura Modulare Bianca, ricostruzione dell'opera presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1970, oltre a una parete di grande superficie esposta nel 2003 a Darmstadt.
Accanto alle grandi opere, naturalmente, sono presenti le tele estroflesse tipiche dell'artista, che ha saputo fare sua la lezione dell'amico Lucio Fontana e andare oltre, caratterizzandosi per una modernità talmente estrema da segnare una tappa importante per l'arte italiana.

Agostino Bonalumi - Blu abitabile, 1967

"Alla carica" (Enzo Cucchi e Sandro Chia, Prima bella mostra italiana 1995)
30 Lug

"Alla carica" (Enzo Cucchi e Sandro Chia, Prima bella mostra italiana 1995)

San Marino festeggia il decimo anniversario del proprio inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO con un importante evento: l’apertura del nuovo museo di arte moderna e contemporanea “Galleria Nazionale San Marino”.

La rinnovata sede è il magnifico edificio degli anni trenta “Logge dei Volontari”, ristrutturato per l’occasione, che accoglierà una selezione della Collezione d'Arte Contemporanea dello Stato di San Marino, composta da più di mille esemplari, di alcuni dei nomi più conosciuti della storia italiana del Novecento, quali Renato Guttuso, Emilio Vedova, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Corrado Cagli, Giuseppe Spagnulo, Enzo Mari, Luigi Ontani e altri. 

Il percorso espositivo si svolge in quattro aree storico-tematiche, che partendo da riferimenti alla storia dell’arte di San Marino del XX secolo - come le Biennali Internazionali di San Marino, il Progetto Spagnulo/Manzoni, la Scala Santa di Enzo Cucchi, l’intervento di Maurizio Cattelan - ampliano il discorso verso la granda arte italiana del 900.     

Il museo è un progetto degli Istituti Culturali promosso dalla Segreteria di Stato Cultura della Repubblica di San Marino, in collaborazione con il MA*GA di Gallarate, ordinato da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, rispettivamente direttore e curatore progetti speciali dell’istituzione varesina.

 

Enzo Cucchi e Sandro Chia - Prima bella mostra italiana 1995

 

 

 

"Biancaneve?" (Enzo Mari, Dialogo tra Fidia, Galileo, Duchamp, I 7 nani, L'Idiota 1986)
30 Lug

"Biancaneve?" (Enzo Mari, Dialogo tra Fidia, Galileo, Duchamp, I 7 nani, L'Idiota 1986)

San Marino festeggia il decimo anniversario del proprio inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO con un importante evento: l’apertura del nuovo museo di arte moderna e contemporanea “Galleria Nazionale San Marino”.

La rinnovata sede è il magnifico edificio degli anni trenta “Logge dei Volontari”, ristrutturato per l’occasione, che accoglierà una selezione della Collezione d'Arte Contemporanea dello Stato di San Marino, composta da più di mille esemplari, di alcuni dei nomi più conosciuti della storia italiana del Novecento, quali Renato Guttuso, Emilio Vedova, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Corrado Cagli, Giuseppe Spagnulo, Enzo Mari, Luigi Ontani e altri. 

Il percorso espositivo si svolge in quattro aree storico-tematiche, che partendo da riferimenti alla storia dell’arte di San Marino del XX secolo - come le Biennali Internazionali di San Marino, il Progetto Spagnulo/Manzoni, la Scala Santa di Enzo Cucchi, l’intervento di Maurizio Cattelan - ampliano il discorso verso la granda arte italiana del 900.     

Il museo è un progetto degli Istituti Culturali promosso dalla Segreteria di Stato Cultura della Repubblica di San Marino, in collaborazione con il MA*GA di Gallarate, ordinato da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, rispettivamente direttore e curatore progetti speciali dell’istituzione varesina.

 

Enzo Mari - Dialogo tra Fidia, Galileo, Duchamp, I 7 nani, L'Idiota 1986

 

 

 

"Stairway to heaven" (Enzo Cucchi, Scala Santa 1987)
30 Lug

"Stairway to heaven" (Enzo Cucchi, Scala Santa 1987)

San Marino festeggia il decimo anniversario del proprio inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO con un importante evento: l’apertura del nuovo museo di arte moderna e contemporanea “Galleria Nazionale San Marino”.

La rinnovata sede è il magnifico edificio degli anni trenta “Logge dei Volontari”, ristrutturato per l’occasione, che accoglierà una selezione della Collezione d'Arte Contemporanea dello Stato di San Marino, composta da più di mille esemplari, di alcuni dei nomi più conosciuti della storia italiana del Novecento, quali Renato Guttuso, Emilio Vedova, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Corrado Cagli, Giuseppe Spagnulo, Enzo Mari, Luigi Ontani e altri. 

Il percorso espositivo si svolge in quattro aree storico-tematiche, che partendo da riferimenti alla storia dell’arte di San Marino del XX secolo - come le Biennali Internazionali di San Marino, il Progetto Spagnulo/Manzoni, la Scala Santa di Enzo Cucchi, l’intervento di Maurizio Cattelan - ampliano il discorso verso la granda arte italiana del 900.     

Il museo è un progetto degli Istituti Culturali promosso dalla Segreteria di Stato Cultura della Repubblica di San Marino, in collaborazione con il MA*GA di Gallarate, ordinato da Emma Zanella e Alessandro Castiglioni, rispettivamente direttore e curatore progetti speciali dell’istituzione varesina.

 

Enzo Cucchi - Scala Santa 1987

 

 

"ConTestAzione" (Javier Marin, Cabeza Roja 2008)
09 Lug

"ConTestAzione" (Javier Marin, Cabeza Roja 2008)

Il MUDEC - Museo delle Culture della città di Milano ospita una retrospettiva dedicata allo scultore messicano Javier Marín.
La mostra Corpus curata da Christian Bàrragan, presenta 36 opere realizzate con tecniche e materiali diversi, in un arco temporale ampio all’interno del percorso dell’artista che sottolinea tutti i passaggi salienti della sua carriera, con sculture provenienti dal Messico e dall’Italia. In particolare Caveza Chico Grande è stata concepita e realizzata appositamente per questa occasione.
Tutte le opere sono caratterizzate da un forte impatto visivo grazie alla loro dimensione e alla loro imponenza: il famoso tappeto di corpi, l’opera En Blanco, torna in Italia per essere esposta dopo la presentazione alla Biennale di Venezia del 2003.
Con quasta mostra  realizzata grazie alla Fondazione Javier Marìn con la presenza dell’Ambasciata del Messico in Italia, il Mudec continua il suo racconto sulla cultura messicana, offerto già in occasione della mostra dedicata a Frida Kahlo.
CORPUS resterà aperta al pubblico fino al 9 settembre 2018.
 
Javier Marín - Cabeza Roja 2008
 
 
"ConTestAttrice" (Javier Marin, Cabeza Chico Grande 2010)
09 Lug

"ConTestAttrice" (Javier Marin, Cabeza Chico Grande 2010)

Il MUDEC - Museo delle Culture della città di Milano ospita una retrospettiva dedicata allo scultore messicano Javier Marín.
La mostra Corpus curata da Christian Bàrragan, presenta 36 opere realizzate con tecniche e materiali diversi, in un arco temporale ampio all’interno del percorso dell’artista che sottolinea tutti i passaggi salienti della sua carriera, con sculture provenienti dal Messico e dall’Italia. In particolare Caveza Chico Grande è stata concepita e realizzata appositamente per questa occasione.
Tutte le opere sono caratterizzate da un forte impatto visivo grazie alla loro dimensione e alla loro imponenza: il famoso tappeto di corpi, l’opera En Blanco, torna in Italia per essere esposta dopo la presentazione alla Biennale di Venezia del 2003.
Con quasta mostra  realizzata grazie alla Fondazione Javier Marìn con la presenza dell’Ambasciata del Messico in Italia, il Mudec continua il suo racconto sulla cultura messicana, offerto già in occasione della mostra dedicata a Frida Kahlo.
CORPUS resterà aperta al pubblico fino al 9 settembre 2018.
 
Javier Marín - Cabeza Chico Grande, 2010
 
 
"ConTorsiOne" (Torso de Mujer o - Torso de Hombre Marcado 2008)
09 Lug

"ConTorsiOne" (Torso de Mujer o - Torso de Hombre Marcado 2008)

Il MUDEC - Museo delle Culture della città di Milano ospita una retrospettiva dedicata allo scultore messicano Javier Marín.
La mostra Corpus curata da Christian Bàrragan, presenta 36 opere realizzate con tecniche e materiali diversi, in un arco temporale ampio all’interno del percorso dell’artista che sottolinea tutti i passaggi salienti della sua carriera, con sculture provenienti dal Messico e dall’Italia. In particolare Caveza Chico Grande è stata concepita e realizzata appositamente per questa occasione.
Tutte le opere sono caratterizzate da un forte impatto visivo grazie alla loro dimensione e alla loro imponenza: il famoso tappeto di corpi, l’opera En Blanco, torna in Italia per essere esposta dopo la presentazione alla Biennale di Venezia del 2003.
Con quasta mostra  realizzata grazie alla Fondazione Javier Marìn con la presenza dell’Ambasciata del Messico in Italia, il Mudec continua il suo racconto sulla cultura messicana, offerto già in occasione della mostra dedicata a Frida Kahlo.
CORPUS resterà aperta al pubblico fino al 9 settembre 2018.
 
Javier Marín - Torso de Mujer o - Torso de Hombre Marcado 2008
 
 
"It is difficult to free fools from the chains they revere" (Seo Young Deok, Nirvana 163)
25 Giu

"It is difficult to free fools from the chains they revere" (Seo Young Deok, Nirvana 163)

The Brilliant Shape” curata da Angelo Crespi, è una mostra di arte diffusa sull’isola di Capri che vede coinvolti gli scultori Seo Young-Deok, Kim in Tae , Stefano Bombardieri ed il fotografo Matteo Parocaccioli.

Il progetto, nasce dalla collaborazione tra l’associazione Capri di Island Of Art - che ha tra i suoi obiettivi la diffusione dell’arte contemporanea sull’isola e nel golfo di Napoli - e due partner speciali come Liquid Art System, gruppo internazionale di gallerie con sede a Capri, e Chantecler, marchio storico della grande gioielleria italiana, caprese di origine, internazionale per vocazione. Lungo tutto l’arco dell’estate i tre scultori si alterneranno in una vera e propria esposizione itinerante per luoghi iconici dell’isola.

 

Seo Young-Deok crea sculture iperrealistiche a grandezza naturale di figure umane realizzate esclusivamente con catene saldate prese da macchinari industriali e biciclette.

Attraverso la sua opera di rielaborazione creativa della catena di ferro, elemento che ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo del mondo industriale, Seo esplora la relazione tra gli esseri umani e il loro ambiente. È stato ispirato da un forte contrasto tra la sua educazione rurale in Corea e lo stile di vita urbano vissuto in seguito da adulto.

L'artista si occupa principalmente del corpo umano che considera l'elemento essenziale del suo lavoro.

Le figure da lui create rappresentano il corpo umano in varie dimensioni, ognuna con la propria storia ed espressione. Scolpisce entrambi i soggetti maschili e femminili in una serie di pose: teste, busti, torsi e figure in piedi, che riflettono il suo interesse per lo studio della forma del corpo umano. La maggior parte delle sue sculture sono nude e, sebbene formate da singoli pezzi di acciaio saldato, sembrano quasi essere scolpite o modellate da un materiale malleabile.

Seo Young Deok, Nirvana 163 - The Brilliant Shape 2018