#SelfieadArte

Better Botero than botox (Fernando Botero, Smoking Woman)
02 Giu

Better Botero than botox (Fernando Botero, Smoking Woman)

Dice Botero: “In arte, finché si hanno idee e si ha pensiero, si è destinati a deformare la Natura: l’arte è deformazione”. E anche: “la scultura mi permette di creare un volume reale, di toccare le forme, dargli vera morbidezza, la sensualità che desidero”. “Descrivo in forma realistica una realtà non realistica”.
 
In queste citazioni si può cogliere cosa sia a portare Botero a ritrarre figure “grasse”: la sua deformazione è di tipo espressivo, vuol rappresentare una realtà che richiama in maniera realistica forme diverse dal vero. È una realtà sospesa, fiabesca, fatta di forme tondeggianti più che di figure obese; di palloncini, sembrerebbe quasi. Grossi, ma leggeri. Svuotati della loro fisicità, e con essa di ogni vizio, ma anche di ogni virtù.
 
 
Fernando Botero, Smoking Woman, 2011
Better Botero than botox (Fernando Botero, Lying Woman)
02 Giu

Better Botero than botox (Fernando Botero, Lying Woman)

Dice Botero: “In arte, finché si hanno idee e si ha pensiero, si è destinati a deformare la Natura: l’arte è deformazione”. E anche: “la scultura mi permette di creare un volume reale, di toccare le forme, dargli vera morbidezza, la sensualità che desidero”. “Descrivo in forma realistica una realtà non realistica”.
 
In queste citazioni si può cogliere cosa sia a portare Botero a ritrarre figure “grasse”: la sua deformazione è di tipo espressivo, vuol rappresentare una realtà che richiama in maniera realistica forme diverse dal vero. È una realtà sospesa, fiabesca, fatta di forme tondeggianti più che di figure obese; di palloncini, sembrerebbe quasi. Grossi, ma leggeri. Svuotati della loro fisicità, e con essa di ogni vizio, ma anche di ogni virtù.
 
 
Fernando Botero, Lying Woman
WTF (Céleste Boursier-Mougenot @ French Pavilion)
20 Mag

WTF (Céleste Boursier-Mougenot @ French Pavilion)

"Con la Biennale Arte 2015 celebriamo il 120mo anno dalla prima Esposizione (1895). La Mostra Internazionale curata da Okwui Enwezor si estende nel Padiglione Centrale ai Giardini e nell'Arsenale e in aree esterne. 89 paesi partecipanti (58 nel 1997), 29 negli storici padiglioni dei Giardini, 31 negli spazi dell'Arsenale dedicati ai paesi (dove continuano nuovi lavori di restauro di edifici cinquecenteschi), il resto in edifici veneziani. 44 Eventi Collaterali presentati da soggetti non profit e ammessi dal nostro curatore.

La Biennale continua a costruire la propria storia fatta di molti ricordi ma in particolare di un susseguirsi di diversi punti di osservazione del fenomeno della creazione artistica nel contemporaneo. Curiger, Gioni, Enwezor, tre capitoli di una ricerca della Biennale sui riferimenti utili per formulare giudizi estetici sull'arte contemporanea, questione critica dopo la fine delle avanguardie e dell'arte non arte. Okwui non pretende di dare giudizi ma convoca le arti e gli artisti da tutte le parti del mondo e da diverse discipline: un Parlamento delle Forme. 136 artisti, 89 presenti per la prima volta, provenienti da 53 paesi, molti da aree geografiche che ci ostiniamo a chiamare periferiche. 159 delle opere esposte sono nuovi lavori. Sia nelle Biennali più intimiste, sia in quelle più drammaturgicamente coinvolgenti la storia, è importante che la Mostra sia sempre vissuta come luogo di libero dialogo."

 

Sarah Lucas @British Pavilion

Biennoel (Céleste Boursier-Mougenot @ French Pavilion)
20 Mag

Biennoel (Céleste Boursier-Mougenot @ French Pavilion)

"Con la Biennale Arte 2015 celebriamo il 120mo anno dalla prima Esposizione (1895). La Mostra Internazionale curata da Okwui Enwezor si estende nel Padiglione Centrale ai Giardini e nell'Arsenale e in aree esterne. 89 paesi partecipanti (58 nel 1997), 29 negli storici padiglioni dei Giardini, 31 negli spazi dell'Arsenale dedicati ai paesi (dove continuano nuovi lavori di restauro di edifici cinquecenteschi), il resto in edifici veneziani. 44 Eventi Collaterali presentati da soggetti non profit e ammessi dal nostro curatore.

La Biennale continua a costruire la propria storia fatta di molti ricordi ma in particolare di un susseguirsi di diversi punti di osservazione del fenomeno della creazione artistica nel contemporaneo. Curiger, Gioni, Enwezor, tre capitoli di una ricerca della Biennale sui riferimenti utili per formulare giudizi estetici sull'arte contemporanea, questione critica dopo la fine delle avanguardie e dell'arte non arte. Okwui non pretende di dare giudizi ma convoca le arti e gli artisti da tutte le parti del mondo e da diverse discipline: un Parlamento delle Forme. 136 artisti, 89 presenti per la prima volta, provenienti da 53 paesi, molti da aree geografiche che ci ostiniamo a chiamare periferiche. 159 delle opere esposte sono nuovi lavori. Sia nelle Biennali più intimiste, sia in quelle più drammaturgicamente coinvolgenti la storia, è importante che la Mostra sia sempre vissuta come luogo di libero dialogo."

 

Céleste Boursier-Mougenot @ French Pavilion

Fiesta! (Edicola Mundo, Francesc Ruiz)
20 Mag

Fiesta! (Edicola Mundo, Francesc Ruiz)

"Con la Biennale Arte 2015 celebriamo il 120mo anno dalla prima Esposizione (1895). La Mostra Internazionale curata da Okwui Enwezor si estende nel Padiglione Centrale ai Giardini e nell'Arsenale e in aree esterne. 89 paesi partecipanti (58 nel 1997), 29 negli storici padiglioni dei Giardini, 31 negli spazi dell'Arsenale dedicati ai paesi (dove continuano nuovi lavori di restauro di edifici cinquecenteschi), il resto in edifici veneziani. 44 Eventi Collaterali presentati da soggetti non profit e ammessi dal nostro curatore.

La Biennale continua a costruire la propria storia fatta di molti ricordi ma in particolare di un susseguirsi di diversi punti di osservazione del fenomeno della creazione artistica nel contemporaneo. Curiger, Gioni, Enwezor, tre capitoli di una ricerca della Biennale sui riferimenti utili per formulare giudizi estetici sull'arte contemporanea, questione critica dopo la fine delle avanguardie e dell'arte non arte. Okwui non pretende di dare giudizi ma convoca le arti e gli artisti da tutte le parti del mondo e da diverse discipline: un Parlamento delle Forme. 136 artisti, 89 presenti per la prima volta, provenienti da 53 paesi, molti da aree geografiche che ci ostiniamo a chiamare periferiche. 159 delle opere esposte sono nuovi lavori. Sia nelle Biennali più intimiste, sia in quelle più drammaturgicamente coinvolgenti la storia, è importante che la Mostra sia sempre vissuta come luogo di libero dialogo."

 

Francesc Ruiz - Edicola Mundo @ Spanish pavillion

Africana o cinese? (Africa - la terra degli spiriti @ Mudec)
27 Apr

Africana o cinese? (Africa - la terra degli spiriti @ Mudec)

Le 270 opere che compongono questa grande e raffinata mostra, curata da Ezio Bassani, Lorenz Homberger, Gigi Pezzoli e Claudia Zevi, intendono dare conto dei diversi sguardi con i quali la cultura occidentale si è posta dinnanzi alle espressioni plastiche dell’Africa.

L’esposizione si articola dunque in più sezioni che sviluppano ognuna un tema specifico: la qualità formale espressa da cinquanta fra i maggiori e più monumentali capolavori dell’Arte africana, gli oggetti collezionati anticamente nelle Wunderkammer delle corti europee e, insieme ad essi, gli oggetti d’arte realizzati in Africa.

Le maschere, le figure rituali e magiche, i feticci e gli oggetti di potere fino a una selezione di oggetti d’uso proposti come testimonianze originali di design daranno ai visitatori una visione del tutto nuova e imprevista dell’universo culturale e poetico del continente africano.
Infine, le nuove frontiere della ricerca sull’arte africana sono documentate in specifiche sezioni che trattano di datazioni e dell’identificazione di alcune “mani dei maestri”.

:*  :* (Africa - la terra degli spiriti @ Mudec)
27 Apr

:* :* (Africa - la terra degli spiriti @ Mudec)

Le 270 opere che compongono questa grande e raffinata mostra, curata da Ezio Bassani, Lorenz Homberger, Gigi Pezzoli e Claudia Zevi, intendono dare conto dei diversi sguardi con i quali la cultura occidentale si è posta dinnanzi alle espressioni plastiche dell’Africa.

L’esposizione si articola dunque in più sezioni che sviluppano ognuna un tema specifico: la qualità formale espressa da cinquanta fra i maggiori e più monumentali capolavori dell’Arte africana, gli oggetti collezionati anticamente nelle Wunderkammer delle corti europee e, insieme ad essi, gli oggetti d’arte realizzati in Africa.

Le maschere, le figure rituali e magiche, i feticci e gli oggetti di potere fino a una selezione di oggetti d’uso proposti come testimonianze originali di design daranno ai visitatori una visione del tutto nuova e imprevista dell’universo culturale e poetico del continente africano.
Infine, le nuove frontiere della ricerca sull’arte africana sono documentate in specifiche sezioni che trattano di datazioni e dell’identificazione di alcune “mani dei maestri”.

Tapiro di legno (Africa - la terra degli spiriti @ Mudec)
27 Apr

Tapiro di legno (Africa - la terra degli spiriti @ Mudec)

Le 270 opere che compongono questa grande e raffinata mostra, curata da Ezio Bassani, Lorenz Homberger, Gigi Pezzoli e Claudia Zevi, intendono dare conto dei diversi sguardi con i quali la cultura occidentale si è posta dinnanzi alle espressioni plastiche dell’Africa.

L’esposizione si articola dunque in più sezioni che sviluppano ognuna un tema specifico: la qualità formale espressa da cinquanta fra i maggiori e più monumentali capolavori dell’Arte africana, gli oggetti collezionati anticamente nelle Wunderkammer delle corti europee e, insieme ad essi, gli oggetti d’arte realizzati in Africa.

Le maschere, le figure rituali e magiche, i feticci e gli oggetti di potere fino a una selezione di oggetti d’uso proposti come testimonianze originali di design daranno ai visitatori una visione del tutto nuova e imprevista dell’universo culturale e poetico del continente africano.
Infine, le nuove frontiere della ricerca sull’arte africana sono documentate in specifiche sezioni che trattano di datazioni e dell’identificazione di alcune “mani dei maestri”.

Profondo mosso (Jacob Gils, Copenhagen)
13 Apr

Profondo mosso (Jacob Gils, Copenhagen)

MIA Fair fotografa Expo e presenta la sua quinta edizione.

145 stand allestiti con attenzione curatoriale, due premi acquisto, un programma culturale che spazia dal confronto con i grandi festival europei di fotografia ai talk ispirati dal centenario della nascita di Roland Barthes; una mostra dedicata al prezioso archivio fotografico di Giuseppe Pellizza da Volpedo ed un’altra rivolta al libro d’artista. Il debutto della performance, gli ormai tradizionali momenti di scouting condotti da personalità di livello internazionale, gli incontri sul delicato tema degli aspetti legali che toccano il mondo dell’immagine e un focus dedicato a Expo 2015. Mai così ricca e poliedrica MIA Fair, fiera dedicata alla fotografia ideata e diretta da Fabio Castelli, in scena con la sua quinta edizione a Milano, nella cornice di The Mall (Porta Nuova), dall’11 al 13 aprile.
Jacob Gils, Copenhagen

This forced diet makes me smoke too much (Alessandra di Consoli, Do not share and you'll feel sated)
13 Apr

This forced diet makes me smoke too much (Alessandra di Consoli, Do not share and you'll feel sated)

MIA Fair fotografa Expo e presenta la sua quinta edizione.

145 stand allestiti con attenzione curatoriale, due premi acquisto, un programma culturale che spazia dal confronto con i grandi festival europei di fotografia ai talk ispirati dal centenario della nascita di Roland Barthes; una mostra dedicata al prezioso archivio fotografico di Giuseppe Pellizza da Volpedo ed un’altra rivolta al libro d’artista. Il debutto della performance, gli ormai tradizionali momenti di scouting condotti da personalità di livello internazionale, gli incontri sul delicato tema degli aspetti legali che toccano il mondo dell’immagine e un focus dedicato a Expo 2015. Mai così ricca e poliedrica MIA Fair, fiera dedicata alla fotografia ideata e diretta da Fabio Castelli, in scena con la sua quinta edizione a Milano, nella cornice di The Mall (Porta Nuova), dall’11 al 13 aprile.
Alessandra di Consoli, Do not share and you' ll feel sated