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Crosta di valore (Fontana, Concetto Spaziale vs. Antonio Solà, Cerere)
16 Dic

Crosta di valore (Fontana, Concetto Spaziale vs. Antonio Solà, Cerere)

“Time is Out of Joint mette in campo una eterodossia, una disobbedienza, una sovversione così naturale che si potrebbe definire con Jabes “uno dei momenti privilegiati in cui si ristabilisce il nostro equilibrio precario e si configura un incipit. Un punto sorgente e una persistenza che mette fuori gioco qualsiasi certezza cronologica e mette in campo una temporalità plastica che si comporta come il bosone di Higgs, dipende dunque dal nostro sguardo. E con un vero e proprio montaggio, con la parzialità che ogni scelta e ogni selezione porta con sé, a precipitare il tempo storico cronologico, anacronizza passato, presente e futuro, ricostruisce e fa decantare un altro tempo, mentre mette in evidenza intervalli e durate, riprese e contrattempi. Un tempo pieno di faglie, fratture, vuoti, scarti e scatti, che suggerisce molte combinazioni come quelle che Time, senza esitazioni, espone in piena luce.Ci muoviamo nello spazio attraversando le sale e le opere, dove le immagini sono”fisse, in relazione simultanea tra loro, come se fossero prequel e sequel insieme: un cinema al contrario, dove la “fotografia”, la visione ha un ruolo chiave nel cristallizzare e trattenere tensioni così fertili anche nella loro composta presenza. Time dispiega un tempo cinematografico, un racconto, un flusso di memoria, un’anticipazione di quello che verrà e prova ad assomigliarci più di quanto faccia un libro di storia dell’arte.”

[Cristiana Collu, Direttore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea]

 

Lucio Fontana, Concetto spaziale (1954)
Antonio Solà, Cerere (1839)