Nel suggestivo museo a cielo aperto, il giardino della galleria Liquid Art System a Positano, sono esposte diverse sculture.
Una grande mela alta 170 cm, opera di Lucio Perone (Napoli 1972). L'artista rappresenta oggetti comuni che rielabora e riproduce in grandi dimensioni. Le caratteristiche costanti delle sue sculture sono: il paradosso, l’irrealtà e l’ironia. Dietro l’apparente spensieratezza di comuni oggetti colorati si cela un pungente messaggio critico nei confronti dei comportamenti e delle attuali condizioni sociali.
Dopo la laurea all'Accademia di Belle Arti di Napoli, Peppe Perone inizia a realizzare sculture e installazioni in cui rappresenta animali e oggetti di uso quotidiano. Studia la pratica delle tecniche classiche (bronzo, legno, ferro, gesso, terracotta) e poi dei nuovi materiali più adatti a rappresentare la realtà contemporanea (vetroresina, gomme, colle, materiali industriali, ecc.). Tutte le sue opere sono ricoperte da un sottile strato di sabbia, un materiale che richiama sia i giochi d'infanzia sia la fragilità delle cose soggette a incessanti processi di trasformazione.
Accanto alla realizzazione di sculture figurative, in prevalenza di grandi dimensioni, Stefano Bombardieri crea opere legate all’arte povera, all'arte concettuale e alla video-installazione.
La sua ricerca artistica si sviluppa sulla riflessione, non senza suggestioni filosofiche, di alcuni temi, quali il tempo e la sua percezione, l’esperienza del dolore nella cultura occidentale, l'uomo e il senso dell'esistenza. Il suo lavoro parte dalla realtà tangibile per giungere a mondi interiori, universi fantastici. A partire dagli anni Novanta espone in spazi pubblici e gallerie, prediligendo il dialogo tra opera e spazio urbano.
Nel suggestivo museo a cielo aperto, il giardino della galleria Liquid Art System a Positano, sono esposte diverse sculture.
Una grande mela alta 170 cm, opera di Lucio Perone (Napoli 1972). L'artista rappresenta oggetti comuni che rielabora e riproduce in grandi dimensioni. Le caratteristiche costanti delle sue sculture sono: il paradosso, l’irrealtà e l’ironia. Dietro l’apparente spensieratezza di comuni oggetti colorati si cela un pungente messaggio critico nei confronti dei comportamenti e delle attuali condizioni sociali.
Dopo la laurea all'Accademia di Belle Arti di Napoli, Peppe Perone inizia a realizzare sculture e installazioni in cui rappresenta animali e oggetti di uso quotidiano. Studia la pratica delle tecniche classiche (bronzo, legno, ferro, gesso, terracotta) e poi dei nuovi materiali più adatti a rappresentare la realtà contemporanea (vetroresina, gomme, colle, materiali industriali, ecc.). Tutte le sue opere sono ricoperte da un sottile strato di sabbia, un materiale che richiama sia i giochi d'infanzia sia la fragilità delle cose soggette a incessanti processi di trasformazione.
Accanto alla realizzazione di sculture figurative, in prevalenza di grandi dimensioni, Stefano Bombardieri crea opere legate all’arte povera, all'arte concettuale e alla video-installazione.
La sua ricerca artistica si sviluppa sulla riflessione, non senza suggestioni filosofiche, di alcuni temi, quali il tempo e la sua percezione, l’esperienza del dolore nella cultura occidentale, l'uomo e il senso dell'esistenza. Il suo lavoro parte dalla realtà tangibile per giungere a mondi interiori, universi fantastici. A partire dagli anni Novanta espone in spazi pubblici e gallerie, prediligendo il dialogo tra opera e spazio urbano.
Nel suggestivo museo a cielo aperto, il giardino della galleria Liquid Art System a Positano, sono esposte diverse sculture.
Una grande mela alta 170 cm, opera di Lucio Perone (Napoli 1972). L'artista rappresenta oggetti comuni che rielabora e riproduce in grandi dimensioni. Le caratteristiche costanti delle sue sculture sono: il paradosso, l’irrealtà e l’ironia. Dietro l’apparente spensieratezza di comuni oggetti colorati si cela un pungente messaggio critico nei confronti dei comportamenti e delle attuali condizioni sociali.
Dopo la laurea all'Accademia di Belle Arti di Napoli, Peppe Perone inizia a realizzare sculture e installazioni in cui rappresenta animali e oggetti di uso quotidiano. Studia la pratica delle tecniche classiche (bronzo, legno, ferro, gesso, terracotta) e poi dei nuovi materiali più adatti a rappresentare la realtà contemporanea (vetroresina, gomme, colle, materiali industriali, ecc.). Tutte le sue opere sono ricoperte da un sottile strato di sabbia, un materiale che richiama sia i giochi d'infanzia sia la fragilità delle cose soggette a incessanti processi di trasformazione.
Accanto alla realizzazione di sculture figurative, in prevalenza di grandi dimensioni, Stefano Bombardieri crea opere legate all’arte povera, all'arte concettuale e alla video-installazione.
La sua ricerca artistica si sviluppa sulla riflessione, non senza suggestioni filosofiche, di alcuni temi, quali il tempo e la sua percezione, l’esperienza del dolore nella cultura occidentale, l'uomo e il senso dell'esistenza. Il suo lavoro parte dalla realtà tangibile per giungere a mondi interiori, universi fantastici. A partire dagli anni Novanta espone in spazi pubblici e gallerie, prediligendo il dialogo tra opera e spazio urbano.
A Positano si va per le vacanze, ci si siede in un bar per bere qualcosa, e può capitare di ritrovarsi circondati – ancora una volta!- da arte. Al Franco’s, infatti, nulla è lasciato al caso, nemmeno… gli specchi dei bagni.
Che sono cosparsi di poesie-graffiti di Karl Holmqvist, artista svedese che vive a Berlino e che definire “poeta” è tanto giusto quanto riduttivo: le sue opere, infatti, abbracciano una molteplicità di mezzi espressivi, e la Parola può trovare la propria collocazione in un libro come in una parete, un monitor o un manifesto.
Il cut-up, sua caratteristica che lo porta da un lato ad esprimere il suo personale flusso emotivo e dall’altro a destrutturare le regole della cultura contemporanea, lo ha portato – in questo caso – ad aggiungere ulteriore musica di sottofondo a quella del bar, scrivendo, scomponendo e ricomponendo in forma dadaista frasi tratte da canzoni di Jay-Z, Eurythmics, Beyoncè ed altri artisti.
A Positano si va per le vacanze, ci si siede in un bar per bere qualcosa, e può capitare di ritrovarsi circondati – ancora una volta!- da arte. Al Franco’s, infatti, nulla è lasciato al caso, nemmeno… gli specchi dei bagni.
Che sono cosparsi di poesie-graffiti di Karl Holmqvist, artista svedese che vive a Berlino e che definire “poeta” è tanto giusto quanto riduttivo: le sue opere, infatti, abbracciano una molteplicità di mezzi espressivi, e la Parola può trovare la propria collocazione in un libro come in una parete, un monitor o un manifesto.
Il cut-up, sua caratteristica che lo porta da un lato ad esprimere il suo personale flusso emotivo e dall’altro a destrutturare le regole della cultura contemporanea, lo ha portato – in questo caso – ad aggiungere ulteriore musica di sottofondo a quella del bar, scrivendo, scomponendo e ricomponendo in forma dadaista frasi tratte da canzoni di Jay-Z, Eurythmics, Beyoncè ed altri artisti.