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Fino al 28 aprile 2019 al MAXXI “LA STRADA. Dove si crea il mondo” la mostra curata da Hou Hanru insieme allo staff curatoriale e di ricerca del museo, presenta più di 140 artisti e oltre 200 opere per comporre il racconto multiculturale, poliglotta, colorato, spaventoso, stimolante, assordante delle strade di tutto il mondo, il vero grande laboratorio di discussione, creazione, confronto, dove si inventa l’era contemporanea.
Opere d’arte, progetti di architettura, fotografie, performance, interventi site specific e video accolgono il visitatore in una successione di gallerie che formano una strada lunga decine e decine di metri.
Un percorso organizzato per temi – le azioni pubbliche, la vita quotidiana, la politica, la comunità, l’innovazione, il ruolo dell’istituzione – fondamentali per comprendere le nuove funzioni e identità della strada contemporanea. Partendo dalla convinzione che sia il luogo in cui si crea il mondo, lo spazio viene analizzato come manifesto della vita contemporanea, scenario e punto di vista privilegiato dell’esperienza del quotidiano, un paesaggio in cui la comunità creativa e quella cittadina danno vita a una nuova comunità e a un nuovo mondo di creatività urbana.
La strada è analizzata come manifesto in continua mutazione della vita contemporanea, elemento di connessione ma anche di rottura, scenario delle esperienze del quotidiano come i festival di strada, i cinema estemporanei o lo street food.

Kendell Geers “The Devil you know” 2007
Il lavoro dell’artista, influenzato dalle tensioni politiche e sociali che agitano il suo paese, è pervaso da un forte senso critico ed esprime un’accusa nei confronti del sistema politico e sociale del Sudafrica. La sua ricerca sfrutta rappresentazioni e immagini riconoscibili in grado di catturare l’attenzione e le manipola per aprirle a interpretazioni soggettive. Il pentacolo (o stella a cinque punte), utilizzato in diversi contesti dalla politica all’alchimia, è simbolo di protezione; nel mondo esoterico la punta rivolta verso il basso indica il male. La stella realizzata con i lampeggianti delle macchine della polizia richiama il ruolo delle forze dell’ordine; l’opera, frutto della personale esperienza dell’artista, lascia dunque intuire la corruzione di una parte della polizia sudafricana e la pessima fama che la caratterizza.

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