#SelfieadArte

A Positano si va per le vacanze, ci si siede in un bar per bere qualcosa, e può capitare di ritrovarsi circondati – ancora una volta!- da arte. Al Franco’s, infatti, nulla è lasciato al caso, nemmeno… gli specchi dei bagni.

Che sono cosparsi di poesie-graffiti di Karl Holmqvist, artista svedese che vive a Berlino e che definire “poeta” è tanto giusto quanto riduttivo: le sue opere, infatti, abbracciano una molteplicità di mezzi espressivi, e la Parola può trovare la propria collocazione in un libro come in una parete, un monitor o un manifesto.

Il cut-up, sua caratteristica che lo porta da un lato ad esprimere il suo personale flusso emotivo e dall’altro a destrutturare le regole della cultura contemporanea, lo ha portato – in questo caso – ad aggiungere ulteriore musica di sottofondo a quella del bar, scrivendo, scomponendo e ricomponendo in forma dadaista frasi tratte da canzoni di Jay-Z, Eurythmics, Beyoncè ed altri artisti.

Pubblicato in Selfie ad Arte

A Positano si va per le vacanze, ci si siede in un bar per bere qualcosa, e può capitare di ritrovarsi circondati – ancora una volta!- da arte. Al Franco’s, infatti, nulla è lasciato al caso, nemmeno… gli specchi dei bagni.

Che sono cosparsi di poesie-graffiti di Karl Holmqvist, artista svedese che vive a Berlino e che definire “poeta” è tanto giusto quanto riduttivo: le sue opere, infatti, abbracciano una molteplicità di mezzi espressivi, e la Parola può trovare la propria collocazione in un libro come in una parete, un monitor o un manifesto.

Il cut-up, sua caratteristica che lo porta da un lato ad esprimere il suo personale flusso emotivo e dall’altro a destrutturare le regole della cultura contemporanea, lo ha portato – in questo caso – ad aggiungere ulteriore musica di sottofondo a quella del bar, scrivendo, scomponendo e ricomponendo in forma dadaista frasi tratte da canzoni di Jay-Z, Eurythmics, Beyoncè ed altri artisti.

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