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L’Accademia di Brera si rende un po’ meno “accademica” con l’iniziativa “Brera in Contemporaneo – Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini”. I quattro importanti artisti, accomunati dall’essere stati… “accademici” a Brera (nel senso di docenti, o – nel caso di Paolini – l’unico artista moderno presente nella collezione della Pinacoteca), divengono presenze contemporanee – ovvero simultanee, quindi al di là di ogno schema temporale – con le opere antiche presenti nel Palazzo. Per l’Accademia è l’occasione per ripensare i propri spazi espostivi e permettere di approfondire le relazioni tra capolavori di Maestri quali Raffaello, Bramantino, Tintoretto o Bernardino Luini e le opere dei grandi esponenti di forme espressive quali l’Arte Povera o l’Arte Pubblica.

 

Alberto Garutti, Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora.

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L’Accademia di Brera si rende un po’ meno “accademica” con l’iniziativa “Brera in Contemporaneo – Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini”. I quattro importanti artisti, accomunati dall’essere stati… “accademici” a Brera (nel senso di docenti, o – nel caso di Paolini – l’unico artista moderno presente nella collezione della Pinacoteca), divengono presenze contemporanee – ovvero simultanee, quindi al di là di ogno schema temporale – con le opere antiche presenti nel Palazzo. Per l’Accademia è l’occasione per ripensare i propri spazi espostivi e permettere di approfondire le relazioni tra capolavori di Maestri quali Raffaello, Bramantino, Tintoretto o Bernardino Luini e le opere dei grandi esponenti di forme espressive quali l’Arte Povera o l’Arte Pubblica.

 

Giulio Paolini, (Non) senso della visita

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L’Accademia di Brera si rende un po’ meno “accademica” con l’iniziativa “Brera in Contemporaneo – Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini”. I quattro importanti artisti, accomunati dall’essere stati… “accademici” a Brera (nel senso di docenti, o – nel caso di Paolini – l’unico artista moderno presente nella collezione della Pinacoteca), divengono presenze contemporanee – ovvero simultanee, quindi al di là di ogno schema temporale – con le opere antiche presenti nel Palazzo. Per l’Accademia è l’occasione per ripensare i propri spazi espostivi e permettere di approfondire le relazioni tra capolavori di Maestri quali Raffaello, Bramantino, Tintoretto o Bernardino Luini e le opere dei grandi esponenti di forme espressive quali l’Arte Povera o l’Arte Pubblica.

 

Jannis Kounellis

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A oltre trent’anni dalla rassegna del 1983, a Milano alle Gallerie d’Italia, torna Francesco Hayez. La mostra – a cura di Fernando Mazzocca e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, la Pinacoteca di Brera e le  Gallerie dell’ Accademia di Venezia – rappresenta la più completa e aggiornata esposizione di sempre sull’artista veneziano, di origine francese e di rinascita – o per meglio dire, “risorgimento” – milanese.

Sono infatti esposte oltre cento opere dell’artista che forse più di ogni altro è stato “il pittore” del risorgimento italiano, e che, insieme a Manzoni e Verdi, rese Milano la capitale morale e culturale di quel particolare periodo storico del nostro paese.

Hayez resterà alle Gallerie d’Italia fino al 21 febbraio 2016.

 

Francesco Hayez, Il Bacio, 1859

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A oltre trent’anni dalla rassegna del 1983, a Milano alle Gallerie d’Italia, torna Francesco Hayez. La mostra – a cura di Fernando Mazzocca e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, la Pinacoteca di Brera e le  Gallerie dell’ Accademia di Venezia – rappresenta la più completa e aggiornata esposizione di sempre sull’artista veneziano, di origine francese e di rinascita – o per meglio dire, “risorgimento” – milanese.

Sono infatti esposte oltre cento opere dell’artista che forse più di ogni altro è stato “il pittore” del risorgimento italiano, e che, insieme a Manzoni e Verdi, rese Milano la capitale morale e culturale di quel particolare periodo storico del nostro paese.

Hayez resterà alle Gallerie d’Italia fino al 21 febbraio 2016.

 

Antonio Canova, Danzatrice col Dito al Mento, 1809

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A oltre trent’anni dalla rassegna del 1983, a Milano alle Gallerie d’Italia, torna Francesco Hayez. La mostra – a cura di Fernando Mazzocca e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, la Pinacoteca di Brera e le  Gallerie dell’ Accademia di Venezia – rappresenta la più completa e aggiornata esposizione di sempre sull’artista veneziano, di origine francese e di rinascita – o per meglio dire, “risorgimento” – milanese.

Sono infatti esposte oltre cento opere dell’artista che forse più di ogni altro è stato “il pittore” del risorgimento italiano, e che, insieme a Manzoni e Verdi, rese Milano la capitale morale e culturale di quel particolare periodo storico del nostro paese.

Hayez resterà alle Gallerie d’Italia fino al 21 febbraio 2016.

 

Francesco Hayez, autoritratto - 57 anni, 1848

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