Sky e Nexo Digital, in collaborazione con i Musei Vaticani, e con Magnitudo Film, presentano il quarto film d’arte per il cinema: Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D, la prima trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello Sanzio (1483-1520) che sarà nelle sale italiane il 3, 4 e 5 aprile e poi distribuito nei cinema di 60 paesi del mondo.
Il film è stato riconosciuto di interesse culturale dal MiBACT – Direzione Generale Cinema.
Si tratta di una grande produzione che segue il percorso già tracciato dai tre progetti precedenti, dedicati ai Musei Vaticani, a Firenze e gli Uffizi e a San Pietro e le Basiliche Papali di Roma.
Approfondimenti sulla grande arte rinascimentale tra Roma e Firenze, a metà tra il bio e il docupic, a cui le evolute tecniche di ripresa in 3D ed UHD donano un coinvolgimento notevole e totalizzante.
Dalle digressioni biografiche e tecniche affidate a celebri storici dell’arte – alle ricostruzioni storiche, ispirate ai dipinti ottocenteschi che ritraevano episodi della vita di Raffaello, qui interpretato dall’attore e regista Flavio Parenti, il film racconta la vita del grande Maestro urbinate.
Ed è proprio da Urbino, dalla casa natale di Raffaello, che inizia il racconto. Ovvero dalla scoperta del talento precocissimo dell’artista da parte del padre, il pittore Giovanni Santi, scomparso – come la moglie – quando Raffaello era ancora bambino.
Urbino, all’epoca centro artistico di primaria importanza a livello europeo, fu fondamentale per la formazione del pittore, che aveva accesso, grazie al padre, a Palazzo Ducale e alle grandi opere lì presenti. E altrettanto importante fu poi entrare nella bottega del Perugino.
E fu ispirandosi a un’analoga opera dello stesso Perugino, lo Sposalizio della Vergine, che Raffaello superò il maestro e tracciò un solco incolmabile con la pittura precedente, stabilendo nuovi, elevatissimi standard che lo porteranno nel seguente periodo fiorentino a misurarsi con gli altri due grandi innovatori dell’epoca, Leonardo e Michelangelo. E poi, con il Buonarroti, sotto Papa Giulio II e poi Leone X, a creare a Roma e in Vaticano le immense opere che renderanno quell’arte eterna.
Alla vigilia dell’uscita nei cinema il 3, 4 e 5 aprile di Raffaello: Il Principe delle Arti in 3D, il film d’arte prodotto da Sky in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film e distribuito da Nexo Digital, il conduttore televisivo Giovanni Muciaccia ha intrapreso un vero e proprio tour Sulle tracce di Raffaello.
Attraverso l’Italia, da Milano a Urbino, da Firenze a Roma, indagando tra leggende, colori e ossessioni che hanno formato il carattere e stile di Raffaello Sanzio, interpellando studiosi, appassionati e ammiratori dell’artista di Urbino, partendo dai quadri più celebri per poi entrare nella sua dimensione più personale e contemporanea. Un viaggio, una ricerca che porta alla luce manie, ambizioni e i lati più nascosti e umani dell’artista rispetto alla visione tramandata nei secoli dai manuali di Storia dell’Arte.
“#vorreicapireperché”: uno stimolo più che una domanda quella che ha spinto Giovanni Mucciaccia a ripercorrere i luoghi dell’Italia che hanno visto protagonista Raffaello Sanzio.
A Urbino abbiamo visitato con il presentatore la casa di Raffaello. Dimora costruita nel XV secolo che venne acquistata nel 1460 dal padre di Raffaello, Giovanni Santi. Oggi casa-museo dedicata all’artista urbinate.
Martirio di San Sebastiano (Giovanni Santi)
Una delle tante opere custodite nella dimora che venne acquistata nel 1460 dal padre di Raffaello, Giovanni Santi (1435 – 1494) umanista, poeta e pittore alla corte di Federico da Montefeltro. Qui Raffaello nacque il 28 marzo 1483 e trascorse gli anni della sua formazione giovanile presso la bottega paterna. L’edificio venne acquistato nel 1635 dall’architetto urbinate Muzio Oddi e parzialmente ristrutturato. Nel 1873 la casa diventa sede dall’Accademia Raffaello che contribuì al recupero della struttura. Oggi la struttura è una casa-museo dedicata all’artista urbinate.
Alla vigilia dell’uscita nei cinema il 3, 4 e 5 aprile di Raffaello: Il Principe delle Arti in 3D, il film d’arte prodotto da Sky in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film e distribuito da Nexo Digital, il conduttore televisivo Giovanni Muciaccia ha intrapreso un vero e proprio tour Sulle tracce di Raffaello.
Attraverso l’Italia, da Milano a Urbino, da Firenze a Roma, indagando tra leggende, colori e ossessioni che hanno formato il carattere e stile di Raffaello Sanzio, interpellando studiosi, appassionati e ammiratori dell’artista di Urbino, partendo dai quadri più celebri per poi entrare nella sua dimensione più personale e contemporanea. Un viaggio, una ricerca che porta alla luce manie, ambizioni e i lati più nascosti e umani dell’artista rispetto alla visione tramandata nei secoli dai manuali di Storia dell’Arte.
“#vorreicapireperché”: uno stimolo più che una domanda quella che ha spinto Giovanni Mucciaccia a ripercorrere i luoghi dell’Italia che hanno visto protagonista Raffaello Sanzio.
A Urbino abbiamo visitato con il presentatore la casa di Raffaello. Dimora costruita nel XV secolo che venne acquistata nel 1460 dal padre di Raffaello, Giovanni Santi. Oggi casa-museo dedicata all’artista urbinate.
Autoritratto di Raffaello
L’opera ha spesso sollevato dubbi sull’autografia, anche per il cattivo stato di conservazione. Oggi la paternità raffaellesca è in genere accettata. Alcuni la datano al pieno soggiorno fiorentino a circa 23 anni, altri a un periodo più avanzato, come copia autografa o parzialmente autografa dell’autoritratto visibile nella Scuola di Atene in Vaticano. Il dipinto è comunque entrato nell’immaginario collettivo: venne riprodotto anche nelle banconote italiane da 500.000 lire.
Alla vigilia dell’uscita nei cinema il 3, 4 e 5 aprile di Raffaello: Il Principe delle Arti in 3D, il film d’arte prodotto da Sky in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film e distribuito da Nexo Digital, il conduttore televisivo Giovanni Muciaccia ha intrapreso un vero e proprio tour Sulle tracce di Raffaello.
Attraverso l’Italia, da Milano a Urbino, da Firenze a Roma, indagando tra leggende, colori e ossessioni che hanno formato il carattere e stile di Raffaello Sanzio, interpellando studiosi, appassionati e ammiratori dell’artista di Urbino, partendo dai quadri più celebri per poi entrare nella sua dimensione più personale e contemporanea. Un viaggio, una ricerca che porta alla luce manie, ambizioni e i lati più nascosti e umani dell’artista rispetto alla visione tramandata nei secoli dai manuali di Storia dell’Arte.
“#vorreicapireperché”: uno stimolo più che una domanda quella che ha spinto Giovanni Mucciaccia a ripercorrere i luoghi dell’Italia che hanno visto protagonista Raffaello Sanzio.
A Urbino abbiamo visitato con il presentatore la casa di Raffaello. Dimora costruita nel XV secolo che venne acquistata nel 1460 dal padre di Raffaello, Giovanni Santi. Oggi casa-museo dedicata all’artista urbinate.
Madonna col bambino (Raffaello)
La critica antica vuole l’affresco di mani di Giovanni Santi (padre di Raffaello) il quae avrebbe voluto ritrarvi la moglie con in braccio Raffaello. Tale ipotesi, per quanto suggestiva è stata tuttavia smetita da non pochi studiosi che hanno invece riconosciuto l’affresco come il primo esperimento del fanciullo geniale. L’opera costituisce una sorta di saggio precoce del talento di Raffaello e trova riscontro nel confronto con le prime opere e soprattutto con il suo modo di intendere la luce, nella cui rappresentazione l’artista ha raggiunto presto livelli qualitativi che suo padre, pur essendo valentissimo pittore, non riuscì mai a conseguire.