La collezione "Cavallini Sgarbi" in mostra a Ferrara
Al Castello Estense di Ferrara da sabato 3 febbraio c'è “La collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati. Tesori d’arte per Ferrara”.
Ideata e promossa della fondazione Elisabetta Sgarbi in collaborazione con la fondazione Cavallini Sgarbi e con il Comune di Ferrara, sotto il patrocinio del ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della regione Emilia - Romagna, la mostra racconta - nel luogo più significativo della città - la storia della straordinaria impresa culturale di una famiglia ferrarese che ha dedicato ogni propria energia all'arte.
Storia che inizia nel 1976, data in cui Vittorio Sgarbi comincia ad acquisire migliaia di titoli di trattati, guide e storie locali, cuore di una biblioteca artistica che lo porta però ben presto a capire - dopo un incontro con il collezionista Mario Lanfranchi - che raccogliere quadri possa essere più divertente e importante che possedere libri rari.
E ad abbandonare il dogma universitario secondo il quale le opere d'arte siano beni spiritualmente universali, ma materialmente indisponibili. E con l'incontro, nel 1984, col San Domenico di Niccolò dell'Arca - che qui apre la mostra - Sgarbi decide che la sua collezione sarà caratterizzata non dalla ricerca di opere conosciute, ma dall'acquisto di lavori la cui esistenza non era nota. Come dice lui stesso: la caccia ai quadri non ha regole, è imprevedibile. Non si trova quello che si cerca, ma si cerca quello che si trova.
130 sono le opere esposte, tra dipinti e sculture, dall'inizio del quattrocento al novecento: una vera e propria sintesi dell'arte italiana.
Ritroviamo Niccolò dell'Arca, con l'Aquila, modello per il San Giovanni Evangelista della chiesa di San Giovanni in Monte. Troviamo poi opere di artisti attivi a Ferrara, come Antonio Cicognara con la Madonna del latte tra sant’Agnese e santa Caterina d’Alessandria, o più specificatamente della scuola ferrarese del diciassettesimo secolo, come Carlo Bononi (di cui è esposta la Sibilla), fino a ferraresi di epoca più moderna come Gaetano Previati (qui con il suo Cristo Crocifisso). A loro si affiancano opere di autori rari come, tra gli altri, Antonio Leonelli da Crevalcore con la sua Sacra famiglia con san Giovanni Battista e Johannes Hispanus con la Madonna con il Bambino e santa Caterina d’Alessandria.
Notevole poi la presenza di capolavori riconosciuti del seicento, come la Cleopatra di Artemisia Gentileschi e il Ritratto del legale Francesco Righetti del Guercino, “rientrato a casa” nel 2004 dopo essere stato esposto per anni al Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas; opera, questa, al vertice della straordinaria galleria di ritratti che rappresenta lo sviluppo del genere dall’inizio del Cinquecento alla fine dell’Ottocento.
La collezione Cavallini Sgarbi rimarrà al Castello Estense di Ferrara fino al 3 giugno 2018.
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