2018: il pittore più trendy del momento è decisamente Michelangelo Merisi. Dopo la mostra "Dentro Caravaggio", chiusa il 4 febbraio che ha portato a Palazzo Reale di Milano ben 420000 visitatori, grazie ai capolavori esposti e all'approccio estremamente tecnologico che porta lo spettatore in profondità - appunto - "dentro" le opere ricorrendo perfino a riflettografie e radiografie, la voglia di conoscere profondamente il pittore lombardo pare non volersi spegnere. Ecco quindi uscire, il 19, 20 e 21 febbraio nei cinema di tutta Italia, "Caravaggio - L’anima e il Sangue" .
Sviluppato dai creatori di “Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D” e “Firenze e gli Uffizi in 3D” per una produzione originale Sky con Magnitudo Film, distribuito da Nexo Digital e il riconoscimento del ministero dei Beni Culturali, il film racconta la vita, le opere e i turbamenti del grande pittore lombardo. Lo fa ripercorrendo le tappe del tormentato peregrinare dell'artista: 5 città, 15 luoghi museali e 40 opere riprese negli ambienti per cui furono create o nei musei che le custodiscono.
La ricostruzione avviene attraverso un’approfondita ricerca documentale condotta negli archivi che custodiscono traccia del passaggio dell’artista, in stretto riferimento con la sua esistenza fatta di luci e ombre, di genio e sregolatezza. Aspetti che si riflettono con estrema coerenza nei suoi capolavori.
La narrazione si sviluppa su due livelli: quello della digressione artistica, grazie alla consulenza del professor Claudio Striniati, della professoressa Mina Gregori e della curatrice della mostra "Dentro Caravaggio" Rossella Vodret, e quello dei monologhi evocativi, con la voce fuori campo di Manuel Agnelli - perfetto alter ego moderno dell'artista - che aiutano lo spettatore ad entrare in contatto in modo immediato con l'anima turbata del Merisi, grazie anche all'ambientazione moderna e al ricorso a immagini simboliche.
Per rendere ancora più credibili queste scene si è cercato lo stesso momento di verità che contraddistingueva l'opera di Caravaggio: come il pittore ritraeva gente dal vissuto complicato che incontrava nella sua quotidianità, così il film porta sullo schermo non attori professionisti, ma persone comuni, che spesso hanno conosciuto la durezza dell'esistenza.
La tecnica del film è assolutamente all’avanguardia: per esaltare l'importanza della luce e del dettaglio nell'opera di Caravaggio, il film ricorre a soluzioni estremamente raffinate e moderne. Dalle riprese in 8K, che evidenziano dettagli delle opere altrimenti invisibili all'occhio umano - alla lavorazione in CGI che si ripropone di restituire l'enfasi dell'illuminazione dipinta, regalando una percezione del quadro tattile e viscerale: quasi reale.
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